Benetton jr col pallino della moda. Gli affari a gonfie vele di 21 Invest - Affaritaliani.it

Economia

Benetton jr col pallino della moda. Gli affari a gonfie vele di 21 Invest

di Luca Spoldi

21 Investimenti continua a scommettere sulla moda italiana, ma anche a investire ambiti e aree geografiche diversificati: da Zonin 1821 a Viabizzuno e...

Ma anche, sempre dal 2018, la maggioranza della barese Carton Pack, fondata dalla famiglia Leone e attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di imballaggi per il settore alimentare, in particolare per frutta e verdura, un’ottantina di milioni di fatturato, per la quale 21 Investimenti si è impegnata a investire 20 milioni per potenziare il sito produttivo di Rutigliano e supportare eventuali acquisizioni in Italia e all’estero “funzionali” alla crescita dell’azienda, alla cui guida sono stati confermati i fratelli (e soci di minoranza) Gianni e Giuseppe Leone.

Uscito nel 2016 dall’abruzzese Farnese Vini in cui era entrata nel 2013 (rilevando il 63% ed impegnandosi con ulteriori 8 milioni di euro d’investimento per farla crescere), incassando oltre 56 milioni dal subentrante investitore (NB Reinassance), 21 investimenti resta presente al Sud anche attraverso una quota di minoranza di Sifi, gruppo farmaceutico siciliano specializzato in dispositivi chirurgici e medici per la cura degli occhi da una settantina di milioni di fatturato nel 2015, al momento dell’ingresso di Benetton nel capitale. Come dire che anche al Sud si può fare impresa.

E se si può fare al Sud, tanto più si può provare a farlo al Centro-Nord, magari nel settore dell’illuminotecnica che 21 Investimenti ha in portafoglio rappresentato dalla partecipazione di maggioranza in Viabizzuno, gruppo bolognese di alto di gamma fondato da Mario Nanni (come sempre rimasto socio di minoranza) che è nell’orbita della investment company dal 2011 e che fatturava una quarantina di milioni di euro, saliti oltre i 52 milioni a fine 2018. 

Insomma: la “ricetta” di Alessandro Benetton sembra essere molto flessibile sia come dimensione e stile d’investimento (si è partiti da partecipazioni anche di minoranza, ma ormai da tempo si punta quasi esclusivamente a quote di controllo, purché i founder e i manager restino al loro posto e reinvestano nel progetto) sia come settori e area geografica (si va da Nord a Sud, dalla moda al design, passando per l’industria vera e propria). 

Con una sola “stella polare”, puntare a crescere o, se ciò risulta troppo difficile o richiede investimenti troppo impegnativi, cercare un nuovo investitore in grado di prendere il testimone. Evitando, per quanto possibile, quegli scivoloni che in questo mestiere non possono mai essere completamente esclusi grazie ad un buon senso del timing sia per gli ingressi sia per le uscite.