Economia

Benzina, affitti, mezzi pubblici e assicurazioni. Rincari a raffica nel 2023

L’inflazione del 2022 si affaccia ai primi mesi dell’anno nuovo con effetti consistenti e in molti casi già calcolabili. Il dettaglio degli aumenti

Rincari 2023, una pioggia di aumenti: settore auto soprattutto

Il 2023 è partito con una raffica di aumenti previsti e aggravati dall'alto livello dell'inflazione. I rincari colpiscono diversi settori chiave e rischiano di aggravare la già complicata situazione a livello economico che sta attraversando l'Italia, che si appresta, insieme a molti altri stati dell'Ue, ad entrare in recessione. Dalla benzina ai biglietti dell’autobus e della metro. Dai canoni d’affitto alle assicurazioni ai pedaggi delle autostrade: l’inflazione del 2022 - si legge su Repubblica - si affaccia ai primi mesi dell’anno nuovo con effetti consistenti e in molti casi già calcolabili. A cominciare dai pedaggi autostradali: il ministero dei Trasporti ha comunicato che dall’1 gennaio quelli di competenza di Autostrade per l’Italia sono aumentati del 2%, con un ulteriore ritocco all’insù, dall’1 luglio, dell’1,34%. Inoltre, dal primo gennaio 2023 è scaduta la riduzione delle accise sui carburanti decisa dal governo Draghi e confermata solo fino a fine anno dal governo Meloni, il prezzo della benzina è salito subito di circa 18 centesimi al litro, in mancanza di ulteriori proroghe, che non sono state previste al momento.

A completare il quadro degli aumenti nel settore auto - prosegue Repubblica - c’è l’assicurazione. Nel terzo trimestre rispetto a quello precedente le tariffe Rc Auto sono aumentate in media del 2,5%. Non si salva neanche il trasporto pubblico. Infatti i Comuni, stremati prima dalla pandemia e poi da crisi energetica e inflazione, hanno deciso che è arrivato il momento di aumentare i prezzi dei biglietti di bus e metro. Qualche esempio: a Milano dal 9 gennaio 20 centesimi in più, a Roma 50, anche se l’aumento arriverà invece ad agosto. Un rincaro consueto di inizio d’anno è quello degli affitti, solo che quest’anno i parametri preoccupano molto gli inquilini: infatti il Foi (l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dall’Istat) a novembre registrava una variazione annua dell'11,5%.