Economia

Bioeconomia, in Italia vale 317 miliardi nel 2020. Forte nel Nord-Est e al Sud

Nel 2020 la Bioeconomia in Italia, intesa come sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, come input per la produzione di beni ed energia, ha generato un output pari a 317 miliardi di euro, occupando poco meno di due milioni di persone. Il dato emerge dal settimo Rapporto sulla bioeconmomia presentato da Intesa Sanpaolo assieme ad Assobiotec - Federchimica e al Cluster Spring.

Dopo aver chiuso il 2019 con un incremento dell'1,4%, nel 2020 la Bioeconomia ha perso nel complesso il 6,5% del valore della produzione, un calo inferiore rispetto a quanto segnato dall'intera economia (-8,8%): il peso della Bioeconomia in termini di produzione è pertanto salito al 10,2% rispetto al 10% del 2019 e al 9,9% del 2018.

In tutti i Paesi europei il valore della Bioeconomia, che comprende molte attività essenziali, ha registrato un calo meno rilevante rispetto al totale dell'economia, evidenziando una maggiore resilienza allo shock pandemico. Il potenziale di sviluppo della Bioeconomia in ottica circolare è elevato nel nostro paese e diffuso lungo tutto il territorio nazionale.

Le stime originali del valore aggiunto della Bioeconomia nelle regioni italiane, realizzate in collaborazione con Srm-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, evidenziano un ruolo particolare della Bioeconomia nelle regioni del Nord-Est e del Mezzogiorno, con un peso della Bioeconomia sul valore aggiunto regionale dell'8,2% e 6,7% rispettivamente (anno 2018).

Sotto la media italiana (6,4%) invece il peso della Bioeconomia nel Nord-Ovest (5,3%) e nel Centro (5,7%). Basilicata e Trentino-Alto Adige, con un'incidenza del 9,3%, si posizionano ai primi posti per valore aggiunto della Bioeconomia sul totale. Seguono Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna, con un peso compreso tra l'8% e l’8,7%.

Le specificità del tessuto produttivo delle diverse regioni italiane si rispecchiano anche nell'interesse verso le nuove frontiere della chimica bio-based, attività che fatica a essere colta attraverso le sole statistiche ufficiali vista la sua trasversalità e innovatività.

La mappatura, realizzata con il supporto del Cluster Spring attraverso una pluralità di fonti, mette in luce un sistema dinamico e complesso, con piu' di 830 soggetti, dalle 84 Università e centri di Ricerca (pubblici e privati) alle circa 730 imprese (con più di 500 start-up), a cui si affiancano altre istituzioni e associazioni con ruolo di supporto e promozione.