Economia
Boeing tra scioperi, tracollo in Borsa e crisi produttiva: il gigante dell'aviazione non decolla più
I problemi sono iniziati con un incidente su un 737 Max a gennaio 2023. Nonostante l'accordo con Spirit AeroSystems, a settembre 33mila addetti sono entrati in sciopero per una disputa contrattuale
Boeing in caduta libera: scioperi e disastri produttivi bloccano il gigante aerospaziale
Il 2024 è stato un altro anno difficile per Boeing in Borsa tanto da essere considerato tra i titoli in maggior ribasso dell'indice Dow, meno 32% da inizio anno, mentre i rivali francesi di Airbus hanno visto le azioni in rialzo dell'11%. I problemi sono arrivati all'inizio dell'anno scorso con lo scoppio del portellone della cabina registrato il 5 gennaio a bordo di un 737 Max appena consegnato ad Alaska Airlines. Il fatto, pur senza vittime, ha dato il via alle indagini e alla messa a terra temporanea di tutti gli aerei della serie. In seguito la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti ha limitato la produzione di 737 a 38 aeroplani al mese (Boeing pensava di realizzarne 56).
Nonostante questo la società che ha sede a Seattle ha faticato a produrre il massimo consentito di aerei 737 al mese a causa di problemi alla catena di fornitura e di uno sciopero di sette settimane che ha bloccato la maggior parte della produzione di aerei commerciali. Ma anche dopo quel fatto i problemi non sono finiti. Boeing ha continuato a registrare ingenti perdite nei suoi programmi commerciali, militari e spaziali. Nonostante tutto però a luglio l'azienda ha annunciato un accordo da 4,7 miliardi di dollari per l'acquisto di Spirit AeroSystems che produce le fusoliere dei 737 ed era afflitta da gravi problemi di bilancio. Lo scorso agosto c'è stata la sostituzione dell'amministratore delegato: Kelly Ortberg, veterano del settore aerospaziale, ha preso il posto di Dave Calhoun.
Ma i guai per il nuovo ad sono cominciati quasi subito e già a settembre circa 33 mila addetti alla produzione sono entrati in sciopero per una disputa contrattuale che si è trascinata fino a novembre, quando le azioni della società hanno toccato il minimo a 137,07 dollari (contro i 177 attuali). Durante lo sciopero, Ortberg ha annunciato l'intenzione di ridurre la forza lavoro di Boeing del 10% ma anche che l'azienda prevede di continuare a bruciare liquidità anche nel 2025. Il 29 dicembre scorso un altro disastro aereo in Corea ha coinvolto un Boeing 737-800 con guasto simultaneo a tutti e tre i carrelli di atterraggio (179 morti) e un velivolo simile della stessa compagnia aerea, Jeju Air, è stato costretto a rientrare il 30 dicembre scorso per lo stesso problema sfiorando la tragedia. Il risultato è stato l'annuncio del vice ministro dell'aviazione coreana che ha chiesto ispezioni su tutti i 101 velivoli 738-800 gestiti da sei compagnie coreane.
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Negli ultimi sette anni i velivoli Boeing sono stati al centro di incidenti e problemi tecnici che hanno messo in discussione la sicurezza del gigante dell'aviazione statunitense. La versione più recente del 737 Max in particolare è stato coinvolto in due disastri aerei che hanno causato oltre 300 vittime tra il 2018 e il 2019. Il risultato è stata la messa a terra, da parte della Faa, per 20 mesi di tutti i 737 Max che sono stati autorizzati a riprendere i voli solo nel novembre 2020 mentre la Cina li ha tenuti a terra fino al 2023. Una vicenda raccontata anche da un docufilm su Netflix, Downfall -Il caso Boeing, che ha mostrato come la competizione con Airbus ha spinto Boeing a soprassedere su alcune norme di sicurezza per non perdere quote di mercato.