Economia
Bollette, la tutela graduale costa meno. Beffa della fine del regime tutelato
Inoltre, i clienti fragili (come gli over 75) i quali possono restare nel mercato tutelato, non avranno accesso alle più convenienti tariffe a tutele graduali
Bollette, la beffa della fine del regime tutelato
Ancora non si sa quale sarà la tariffa applicata ai 4,5 milioni di utenti che, il 1 luglio, passeranno dal regime di maggior tutela a quello delle tutele graduali. Si sa invece che solo questa tipologia di clienti potrà beneficiare di questa tariffa che, secondo calcoli effettuati da Arera (l'autorità dell'energia elettrica) e anche dalle associazioni dei consumatori, dovrebbero comunque essere più vantaggiosa di circa 130 euro all'anno rispetto a quelle attuali a maggior tutela.
Considerando che la tariffa a maggior tutela per l'energia elettrica è la migliore possibile, secondo il portale di comparazione presente sul portale Arera, almeno per il cosiddetto cliente tipo domestico che consuma circa 2700 kilowatt all'anno, va da sé che la tariffa a tutele graduale diventerà la migliore per gli utenti italiani. E infatti sul sito di Arera c'è un anche un rapido vademecum che illustra i passi necessari per tornare al mercato tutelato se si è nel mercato libero.
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Ciò che potrebbe non essere chiaro è il motivo che ha ingenerato questa situazione dato che il mercato libero dovrebbe essere più competitivo di quello tutelato. Ebbene gli utenti del mercato tutelato sono stati oggetto di un'asta tra gli operatori che, per vincere, hanno dovuto proporre tariffe al ribasso. Tra i gestori più attivi ci sono stati Enel ed Hera che hanno portato a casa 7 lotti di clienti ciascuno, che vuol dire 1 milione e 400 clienti.
Le aste erano state giudicate necessarie in quanto in molti territori c'erano rendite di posizione delle municipalizzate come A2a a Milano e Acea a Roma. E infatti Enel ha vinto dove non era presente ossia a Milano e Roma come Hera a Genova e Bologna. Altri lotti sono stati aggiudicati ad A2a per Napoli e Palermo.
Illumia a Firenze e Torino e Edison a Bari ma anche a Potenza. Gare al ribasso dunque, interessanti per i gestori più grandi che possono reggere lotti di clienti con tariffe che qualche analista definisce "in perdita" pur di aggiudicarsi nuovi utenti e incrementare la quota di mercato. I lotti di clienti acquisiti avrebbero comunque caratteristiche interessanti.
La cessione infatti avviene a un prezzo inferiore rispetto a transazioni analoghe effettuate sul mercato. Ascopiave ha recentemente venduto ad Hera i propri clienti ad un prezzo di circa 800 euro a cliente, Gas naturale Italia ha ceduto i propri clienti del Centro-Sud ad Edison ad un prezzo medio di oltre 400 euro a cliente.
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Inoltre, nelle operazioni di acquisizione di clienti il prezzo viene pagato al momento dell’acquisizione del portafoglio degli utenti e l’acquirente si assume il rischio nel caso in cui il cliente decida di cambiare fornitore. Invece con l’aggiudicazione dei lotti l’acquisizione dei clienti, oltre ad avvenire ad un prezzo inferiore, viene pagata gradualmente, con un corrispettivo su base mensile per il periodo di validità della tutela graduale che dura circa tre anni con tariffe che vengono riviste ogni 12 mesi.
Perciò, se nel corso di questo periodo un singolo cliente dovesse passare al mercato libero, le società aggiudicatarie non ne dovranno più sostenere il costo. Nelle operazioni di acquisto di portafogli, invece, il valore del cliente perso non è più recuperabile.
Il paradosso comunque persiste anche perché i cosiddetti clienti fragili (come gli over 75) che possono restare nel mercato tutelato non avranno accesso alle più convenienti tariffe a tutele graduali. Inoltre gli utenti del mercato libero hanno tempo fino al 30 giugno per tornare nel vecchio regime tutelato, unica via per accedere alle convenienti tariffe delle tutele graduali.