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Economia
Bond, mercati in pressing su Powell: Fed sia ago della bilancia sui tassi

Wall Street vuole che la Fed diventi "l'ago della bilancia" del mercato obbligazionario a stelle e strisce e che raffreddi i rendimenti dei Treasury decennali che si stanno troppo surriscaldando. Per questo, in vista della riunione del 16-17 marzo della Federal Reserve, il segnale che proviene dalle piazze azionarie è quello di una forte fibrillazione, strettamente collegata all'andamento dei tassi sui Treasury. Mercoledi' prossimo non e' detto che la Fed ascolti i mercati ma, se non lo fara', le turbolenze sulle Borse e in particolare sul Nasdaq si intensificheranno.

USA, YELLEN: SPERO RITORNO SULLA PIENA OCCUPAZIONE NEL 2020. SMORZA I TIMORI SULL'INFLAZIONE/ "Mi auguro un ritorno alla piena occupazione" negli Stati Uniti "il prossimo anno". Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, respingendo le critiche sull'eccessiva ampiezza del piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari voluto da Joe Biden. "E' la dimensione giusta per affrontare il problema" del Covid, spiega Yellen smorzando anche i timori su una fiammata dell'inflazione che potrebbe spingere la Fed a una stretta prima del previsto. "I rischi di inflazione sono limitati", aggiunge.

Da un mese a questa parte, sulla scia dell'aumento dei rendimenti obbligazionari, i tecnologici Usa hanno perso il 5,5%. La settimana scorsa invece il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 3%, perche' il tasso sui Treasury a 10 anni era sceso sotto l'1,5%. Tuttavia ieri il rendimento e' risalito all'1,629%, il top da un anno, e il Nasdaq ha perso quasi lo 0,6%. Insomma, i segnali sono chiari: il mercato obbligazionario guida quello azionario e lo fa, in questa fase, in senso ribassista. Il motivo? Gli investitori non si fidano dell'impegno delle banche centrali a mantenere molto bassi a lungo i tassi di interesse e chiedono più acquisti di titoli di Stato a lunga scadenza. In altre parole, i mercati bussano alla porta delle banche centrali.

La settimana scorsa la Bce li ha accontentati: ha aperto l'ombrello per contrastare il rialzo dei rendimenti dei bond, Christine Lagarde ha assicurato che fara' piu' acquisti di bond e infatti le Borse hanno brindato. Tuttavia questo non e' bastato ai mercati. Mercoledi' 17 marzo tocchera' alla Fed pronunciarsi e i mercati, guardando a quell'appuntamento, chiedono al numero uno della Fed, Jerome Powell di fare di piu' per raffreddare i rendimenti dei Treasury.

D'altra parte, l'epicentro del terremoto e' negli Usa, e' li' che i tassi dei Treasury si stanno surriscaldando, e' li' che si gioca, con le vaccinazioni di massa, la partita della ripresa mondiale, e' li' che la nuova amministrazione Biden, giovedi' scorso, ha appena varato un maxi-piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari, per finanziare il quale gli Stati Uniti dovranno emettere una montagna di Treasury. E in quest'ottica, un rialzo dei tassi, non e' esattamente quello che ci vuole. Ma cosa chiedono veramente i mercati alla Fed? "Cosa vogliono?

"E' semplice - spiega Antonio Cesarano, strategist di Intermonte Sim - vorrebbero che la Fed dicesse piu' chiaramente che e' pronta a concentrare i suoi acquisti di piu' sul lungo periodo e meno sul breve. Oppure basterebbe che Powell si mostrasse piu' preoccupato della velocita' del rialzo dei rendimenti e che dicesse che sta gia' pensando ad alcune opzioni".

Lo fara'? Gli analisti sono scettici. "I mercati - spiega Gregory Peters, strategist di Pgim Fixed Income - hanno aspettative troppo alte su quello che la Fed intende fare. Penso che il suo messaggio sara' coerente e che Powell suonera' accomodante ma difficilmente fornira' un calendario sul programma di acquisti di obbligazioni". Secondo gli analisti mercoledi' la Fed non fara' granche' sul piano della politica monetaria, anche se molto probabilmente fornira' previsioni migliori per quanto riguarda l'andamento della ripresa Usa, alla luce del piano di vaccinazioni e dei nuovi stimoli approvati dall'amministrazione Biden. 

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