Economia

Borse europee in leggero rialzo in scia ai sussidi Usa: Milano chiude sgonfiando le perdite

di Redazione

Contrastato il comparto del credito a Piazza Affari

Borse europee: chiudono contrastate e deboli

I mercati europei hanno chiuso in modo contrastato, anche se sollevati da un calo maggiore del previsto delle richieste settimanali di disoccupazione negli Stati Uniti, dopo che un precedente rapporto sull'occupazione statunitense aveva fatto temere una recessione nella prima economia mondiale. Gli indici dei mercati azionari del Vecchio Continente hanno ridotto le perdite dopo questa pubblicazione. La Borsa di Francoforte è riuscita a passare in territorio positivo, chiudendo in rialzo dello 0,37%. Parigi ha chiuso in calo dello 0,26% e Londra dello 0,27%, dopo che entrambe avevano perso più dell'1% durante la sessione. A Milano l'Ftse Mib segna -0,28%.

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Borsa Milano: chiude sgonfiando le perdite, Ftse Mib -0,28%

La Borsa di Milano chiude la seduta sgonfiando le perdite della mattinata, in linea con le altre borse europee, e dopo l’avvio di Wall Street, positivo sulla scia dei dati sui sussidi alla disoccupazione Usa (Il numero di persone che hanno richiesto il sussidio è sceso di 17.000 a 230.000 nel periodo conclusosi il 3 agosto, al di sotto delle aspettative di mercato di 240.000) che hanno placato i timori di una recessione. L’indice Ftse Mib cede lo 0,28% a quota 31.741. 

Piazza Affari, contrastato il comparto del credito con le vendite su FinecoBank che va a -2,13%, Banco Bpm –1,51%, Intesa che ha ceduto lo 0,33%, Mps lo 0,12%. Mentre Unicredit resiste in territorio positivo (+0,06%) e Generali avanza dell’1,12%. Stmicroelectronics riduce le perdite e chiude a -0,35% visto il momento di contrazione per il settore dei chip e dei conduttori. Prese di profitto sugli industriali Stellantis -0,4% e Iveco –0,5%. Tra le migiori Blue chip, Nexi +1,17% e A2a +1,11%. In ordine sparso gli energetici, Enel -0,03%, Eni +0,37%. Giù Saipem -1,39% e Erg -1,27%. In calo anche Ferrari -1,36% e Moncler -0,95%. Fuori dal paniere principale crolla il titolo dell’azienda dell’idrogeno De Nora, dopo che gli analisti di hanno tagliato il target price per le incertezze legate ai tempi della transizione energetica. Il titolo perde il 5,78% a 9,70 euro.