Economia
Borse Ue negative dopo le stime Fmi. Milano maglia nera: chiude a -0,9%
L'Fmi vede nero per la crescita mondiale e gli indici europei chiudono in territorio negativo. Calano i prezzi del petrolio, il gas chiude poco sopra i 150 euro
La giornata dei mercati/ I timori di una nuova recessione mandano ko le Borse Ue
Lo scenario "nebuloso" delineato dal Fondo monetario internazionale manda giù tutte le Borse: i timori di una recessione imminente, trainata principalmente da caro energia, inflazione e guerra in Ucraina, spingono al ribasso le piazze Ue, con Piazza Affari capolista che si aggiudica la "maglia nera", chiudendo la seduta a -0,87%. Il Fondo monetario in fondo è stato chiaro: se oggi la crisi energetica fa già sentire i propri effetti, nel 2023 sarà ancora peggio, con Italia e Germania capofila della "recessione".
Sul listino milanese a pagare il conto più salato sono utility (Hera -3,5%), tech (St -3,1%) e tlc, con Tim (-3%) alle prese con la richiesta di rinvio da parte di Cdp sul termine ultimo per un'offerta sulla rete unica. Calano anche i titoli bancari e anche quelli petroliferi (Eni -1,8%) per i dubbi sulla domanda globale di energia, che fiaccano il greggio. In controtendenza Campari (+1,7%) e Ferrari (+1,2%). Rimbalza Mps (+3,4%) sull'ottimismo per l'avvio dell'aumento di capitale.
Ma anche le altre principali Borse europee archiviano la seduta in negativo, sulla scia dell'apertura contrastata a Wall Street: Parigi chiude a -0,13%, Francoforte cede lo 0,43% mentre Londra arretra dell'1,06%
Ma non solo Fmi. Sui mercati c'è anche l'attesa per i verbali della Fed e l'inflazione americana dai quali si attendono indicazioni sui futuri rialzi dei tassi d'interesse. Non solo, il timore degli investitori è che gli effetti dell'inflazione e i venti di recessione possano già far sentire i loro effetti sulle trimestrali dei big Usa, la cui pubblicazione inizierà a stretto giro.
Sul fronte dei cambi, l'euro recupera sul biglietto verde e passa di mano a 0,9724 dollari (da 0,9797 ieri in chiusura). Vale anche 141,68 yen (141,92). Il cambio dollaro/yen è a 145,68. I contratti del gas scambiati ad Amsterdam sono piatti verso fine seduta a 154,5 euro al MWh. Debole, infine, il petrolio con il Wti di novembre in calo a 89,6 dollari (-1,7%) e il Brent di dicembre a 94,7 dollari (-1,6 per cento).