Economia
Buche, il Campidoglio si arrende. Arrivano gli sponsor
Caccia ai soldi dei privati per tamponare l'emergenza crateri
Sponsor privati per riparare le imperiture buche della Capitale. Ma anche per restituire un volto presentabile ai parchi pubblici, ristrutturare palestre scolastiche, realizzare piste ciclabili o ridisegnare piazze e aree pubbliche. In tempi di magra, il Campidoglio punta ai fondi privati per mettere in campo interventi che, di norma, spetterebbero alla stessa amministrazione. Ma che, evidentemente, il Comune di Roma non è in condizione di portare avanti - nonostante le tasse locali, Imu e addizionale Irpef su tutte, pagate dai romani - senza un sostegno economico esterno.
La giunta di Virginia Raggi ha deciso di estendere al settore dei lavori pubblici quel “Regolamento per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni” che, finora, riguardava soltanto il restauro di beni culturali: dal Colosseo alla Fontana di Trevi, sono diversi i progetti finanziati negli ultimi anni da aziende che hanno deciso di legare il proprio nome al nuovo volto di un monumento cittadino.
Ma con le nuove norme Palazzo Senatorio, scrive il Messaggero, evidentemente, punta a trovare qualcuno che gli tolga le castagne dal fuoco. Ammesso, e non concesso, che esistano privati disposti a mettere soldi nell’annosa battaglia contro le buche, sui 5.500 chilometri di strade della Capitale, o a occuparsi di aree vedi che comunque rischiano di tornare ad essere abbandonati all’incuria e al degrado.