Economia

Carige, la crisi torna ad avvitarsi: Rumors: Fidt e Ccd verso la rottura

Cassa centrale propone il modello banche venete al Fondo interbancario

Per Banca Carige, Cassa centrale banche offre al Fondo interbancario tutela dei depositi (Fitd) un prezzo modello banche venete, vale a dire 1 euro e pretende anche la dote. Un'offerta irricevibile da parte del Fitd, che perciò riapre i giochi sulla banca ligure. Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che il consorzio delle banche italiane potrebbe tenersi per altri 6-8 mesi l'istituto, in attesa di aggregarlo a uno dei nuovi poli attesi, come Agricole-CreVal o le fusioni che avranno quali protagonisti Unicredit, Mps, Banco Bpm, Bper.

Nelle prossime ore la partita sulla Carige si dovrebbe chiarire definitivamente. Ccb dovrebbe riunire il suo cda che potrebbe prendere una decisione definitiva a valle delle interlocuzioni avute negli ultimi mesi con il Fitd, anche attraverso i rispettivi advisor (Pwc e Kpmg) che hanno completato una due diligence dagli esiti divergenti.

Mercoledi' 17 sono in programma comitato di gestione e cda del Fondo. Secondo il contratto sottoscritto un anno fa, Ccb, una delle holding delle ex bcc basata a Trento, ha un'opzione call (acquisto) per rilevare l'80% del Fondo guidato da Salvatore Maccarone a un prezzo pari a 304 milioni, che è il netto dopo lo sconto del 47% rispetto al valore originario. Questa opzione puo' essere esercitata entro fine anno.

Il gruppo trentino ritiene che anche a causa del Covid, sarebbero saltati i vecchi accordi e che il deterioramento degli attivi di Genova potrebbe portare Francoforte a imporre una nuova ricapitalizzazione. Per questo Ccb non intende onorare il contratto e utilizzare il precedente di Intesa Sanpaolo che, a giugno 2017, ha pagato le due venete 1 euro ricevendo dallo Stato una dote di 5 miliardi. Dote che Ccb chiede al Fondo per un importo di circa 500 milioni che sarebbe poi l'ammontare della eventuale ricapitalizzazione.

Per quanto riguarda l'emersione delle Dta pari a 1,2 miliardi che potrebbero trasformarsi in capitale in caso di fusione, Trento ritiene che questo beneficio non puo' essere elemento di compensazione. In ogni caso, tra il Fitd e le grandi banche consorziate, le interlocuzioni stanno portando alla decisione che un prezzo simbolico va respinto.