Carige, Malacalza verso la vittoria. Innocenzi e Modiano al comando - Affaritaliani.it

Economia

Carige, Malacalza verso la vittoria. Innocenzi e Modiano al comando

L’azionista di maggioranza relativa della banca ligure vorrebbe che il Tribunale inibisca Mincione, Volpi e Spinelli dal votare per il rinnovo del Cda

L’assemblea del 20 settembre si avvicina, ma Banca Carige in borsa resta sotto la soglia psicologica di 1 centesimo per azione (oggi il titolo vale 0,87 centesimi, come venerdì). Sembrerebbe, salvo clamorosi colpi di scena, la conferma che i mercati non credono al “ribaltone” ma anzi che sostanzialmente i giochi siano fatti.

banca carige crolla
 

La lista proposta dall’azionista di maggioranza relativa, il gruppo Malacalza (inizialmente al 23,95% di capitale, ma nel frattempo salito al 27,55%), che propone il banchiere Pietro Modiano (ex Intesa Sanpaolo ed ex Unicredit, attualmente presidente della Sea, società che gestisce gli aeroporti di Milano) come candidato presidente, l’economista Lucrezia Reichlin come suo vice e il banchiere Fabio Innocenzi (attuale numero uno di Ubs Italia, dopo esperienze pregresse in Pioneer Investments, gruppo Unicredit, Cassa di Risparmio del Veneto e gruppo Intesa Sanpaolo) come nuovo amministratore delegato, dovrebbe dunque avere partita vinta.

Il vantaggio di voti era del resto sin dall’inizio consistente: i “pattisti” Raffaele Mincione, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, la cui lista prevederebbe la conferma di Paolo Fiorentino come amministratore delegato e la nomina di Mincione alla presidenza, sono ufficialmente al 15,98% (anche se avevano fatto sapere di essere pronti a salire di almeno un altro 2% per avvicinarsi al traguardo del 20%), ma si sono appena visti ricordare formalmente dalla Banca d’Italia che in assenza di una richiesta a superare il 10%, non potranno fare valere in assemblea più del 9,99% dei diritti di voto.

Non solo: dopo che la Consob ha chiesto a Pop12 (Mincione) di integrare il prospetto informativo pubblicato lo scorso 5 settembre relativo alle sollecitazioni delle deleghe di voto per il rinnovo del Cda, dall’integrazione pubblicata ieri è emerso come il patto stesso rimarrà in vigore solo fino a che non saranno stati deliberati nell’assemblea gli argomenti all’ordine del giorno.