Case: valori in forte calo ad agosto (-1,1%)
Continua a scendere il prezzo medio richiesto per le case di seconda mano, che ora si attesta 1.820 euro/m2
Il prezzo delle case di seconda mano in Italia ha registrato un calo dell’1,1% ad agosto rispetto al mese precedente, a una media di 1.820 euro/m². È quanto emerge dall’indice immobiliare di idealista, che rileva tra l’altro il chiaro andamento negativo dei valori su base annuale, calati del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1.931 euro euro/m²).
In virtù di questa tendenza le svalutazioni si estendono alla maggior parte delle aree regionali e provinciali, mentre i principali centri si dividono quasi equamente tra città con prezzi in calo e città con prezzi in risalita.
Regioni
I valori sono aumentati ad agosto solo in 3 regioni su 20. Il rimbalzo maggiore è segnato dal Fruli Venezia Giulia (0,9%) seguito da Puglia (0,7%) e Sardegna (0,3%). Le variazioni negative più sensibili si trovano in Piemonte (-2,5%), Trentino Alto Adige (-1,4%) e Campania (-1,3%); quest’ultima accusa un calo della stessa entità di Lombardia e Marche.
Con una media di 2.636 euro al metro quadro, la Liguria è la regione più cara davanti a Valle d’Aosta (2.482 euro/m²) e Lazio (2.447 euro/ m²). Sul fondo del ranking la Calabria (914 euro/ m²) è la regione più economica davanti a Molise (1. 026 euro/m²) e Sicilia (1.171 euro/m²).
Province
Il 70% delle macroaree provinciali rilevate* ad agosto chiudono in saldo negativo: Torino guida il trend ribassista con un taglio pari al 3,7% rispetto al mese precedente, seguita da Ravenna (-3,5%) e Pavia (-3,2%). Tra il -2,9% di Cuneo e il -1,2% di Massa-Carrara ci sono 23 aree con cali sopra la media del periodo. Dal lato opposto della tendenza della tendenza del mercato, i rimbalzi maggiori rugardano Belluno (6,6%), Vercelli (5,1%) e Rovigo (4,4%).
Il ranking delle province più care non registra particolari novità con Savona (3.446 euro/m²) che precede Bolzano (3.187 euro/m²) e Imperia (2.698 euro/m²). All’opposto della graduatoria troviamo sempre Biella come fanalino di coda con 654 euro al metro quadro.
*Questo rapporto fornisce i dati di tutte e 107 le province italiane.
Grandi città e capoluoghi
I principali mercati cittadini italiani - 110 capoluoghi, di cui 8 non rilevabili* - oscillano tra le variazioni significative di Belluno (7%) e di Torino (-5,2%) dove in questo momento, si “svende” a 250 euro/m² in periferia.
Tra i altri grandi mercati solo Napoli (-2,8%) ha evidenziato una discesa significativa dei prezzi ad agosto; Milano (-0,5%), Firenze (-0,3%), Palermo (-0,2%) e Roma (-0,1%) hanno registrato lievi ritocchi a ribasso; continua il graduale recupero dei valori a Bologna (0,5%) e questo mese si segnala anche la buona performance di Bari (0,5%) tra le grandi città del Meridione.
La graduatoria dei prezzi vede Venezia sempre in testa con i suoi 4.314 euro al metro quadro, davanti a Bolzano (3.465 euro/m²) e Milano (3.387 euro/m²). Subito dopo troviamo Firenze (3.381 euro/m²) e Roma (3.196 euro/m²).
Biella (736 euro/m²) è sempre la città più economica, seguita da Caltanissetta (787 euro/m²) e Agrigento (885 euro/m²).
*Andria, Cesena, Gorzia, Isernia, L’Aquila, Nuoro, Trani e Urbino non sono ancora rilevabili statisticamente.
L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di oltre 1 milione di immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.
Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 403.430 annunci immobiliari pubblicati su idealista nel mese di agosto del 2017; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.
Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.