Economia

Cdm lunedì per l'assestamento. Conte trova l'accordo con Juncker

Arriva la convocazione del consiglio dei ministri per lunedì con all’ordine del giorno il Ddl sull’assestamento di bilancio, provvedimento che come spiegato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte servirà a tradurre contabilmente l’incremento delle entrate e le minori uscite nel bilancio dello Stato, otto miliardi in tutto, che servirà per dimostrare nei numeri che il disavanzo (2%) rispetto al Pil è conforme al Patto di Stabilità sia per il 2018 sia per l’anno in corso. Segno che, spiega chi sta seguendo da vicino la complessa trattativa fra Roma e Bruxelles sulla proposta comunitaria di procedura d’infrazione per debito eccessivo nei confronti del nostro Paese, le parti hanno hanno trovato l’accordo sul modus operandi dell’Italia per evitare le sanzioni.

Il Consiglio dei ministri è convocato per lunedì primo luglio 2019 alle ore 18 a Palazzo Chigi, all'ordine del giorno, come noto, il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019 che registrerà anche l’extra-dividendo di 959,8 milioni di euro staccato stamane da Cdp.

 I negoziati tra la Commissione europea e il governo italiano per evitare l'avvio della procedura per deficit eccessivo basata sul debito stanno facendo progressi, avevano rivelato stamattina fonti che segnalavano come il Cdm di lunedì sarebbe stato decisivo per la decisione finale dell'esecutivo comunitario.

La Commissione ritiene che il governo italiano stia facendo uno sforzo e si stia muovendo nella giusta direzione. Tuttavia, prima di prendere una decisione sulla procedura, la Commissione vuole vedere se gli impegni assunti a Osaka da Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria che hanno avuto interlocuzioni sul dossier con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, saranno confermati da tutto il governo lunedì.

Intanto, Piazza Affari, con gli occhi sul G20 di Osaka, viaggia in territorio positivo e lo spread è stabile rispetto all’apertura delle contrattazioni sul mercato secondario: 241 punti base.