Economia
Cdp, addio di Tononi al Cda del 24. Per la presidenza spunta Rossi
E’ in uscita o non è in uscita? Dopo l’ennesimo balletto di indiscrezioni e immediate smentite dell’ufficio stampa del gruppo di via Goito, pare che questa volta l’addio di Massimo Tononi alla presidenza della Cdp sia vicinissimo.
Secondo i rumors dell’ultimissima ora, Tononi, manager espressione delle fondazioni di origine bancaria in Cdp, dovrebbe dimettersi dalla presidenza nel consiglio di amministrazione in agenda al 24, atto maturato al culmine di 14 mesi di convivenza difficile con l’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Decisioni che, scrive Repubblica, rischiano di avere più effetti sull’istituto di promozione nazionale, gestore dei 250 miliardi del risparmio postale.
Il prossimo addio del presidente ha fatto partire il confronto tra le maggiori fondazioni. Un’ipotesi di giorni fa, accreditata in ambienti torinesi, vedeva sganciarsi dalla Compagnia di San Paolo il presidente Francesco Profumo, verso la Cdp, e il presidente di Caritorino Giovanni Quaglia prenderne il posto all’Acri, che riunisce le 88 Fondazioni. Ma è uno scenario che lo stesso Profumo ha smentito.
Dietro le quinte, per colmare la casella di Tononi, ora Cariplo starebbe provando a far convergere le 61 Fondazioni azioniste di Cdp su presidenze più istituzionali: come Salvatore Rossi, fino a sei mesi fa direttore generale della Banca d’Italia; o Giovanni Gorno Tempini, che guidò Cdp dal 2010 al 2016.