Economia

CEO Forum: in SDA Bocconi protagonista la trasformazione digitale nel Finance

All’interno dell’Executive Master in Finance di SDA Bocconi si è tenuto oggi il CEO Forum: al centro del dibattito i Big Data e l’Intelligenza Artificiale nel

Smart data e Intelligenza Artificiale: come impattano sulle banche? Questo il tema alla tavola rotonda moderata dal Professor Beltratti con la partecipazione di Banco BPM, BNL, Monte dei Paschi di Siena e AlixPartners.

“Il digitale ha un impatto importante sul mondo delle banche, perché consente un continuo efficientamento di risorse – così da permettere, per esempio, alle persone di svolgere lavori di maggior valore –, ma anche di intercettare meglio le esigenze dei clienti. Lo ha dichiarato ad Affaritaliani.it Andrea Beltratti, Professore Ordinario Università Bocconi e direttore accademico dell’Executive Master in Finance. “Il modo migliore per far succedere la trasformazione digitale nel finance”; ha continuato Beltratti, “è l’omnicanalità perché ci sono alcune attività bancarie che possono essere delegate esclusivamente al canale online, mentre altre che richiedono l’intervento della persona con competenze specifiche e non delegabili alla macchina. Inoltre, i clienti continuano tuttora a preferire di accordare la propria fiducia alle persone piuttosto che alla macchina”.

VIDEO - Beltratti, Bocconi: "Sfide e opportunità del digitale nel finance"

Intervistati da Beltratti, i rappresentanti di importanti istituti bancari si sono confrontati sulle tante tematiche che attengono alla trasformazione digitale nel finance. Al centro della riflessione il dato e l’infrastruttura informatica, ma anche il fattore umano, indispensabile per valorizzare il vantaggio tecnologico.

Claudio Scardovi, Managing Director, Global Co-Head of the Financial Services Consulting Practice di AlixPartners, ha utilizzato una metafora che rende bene l’idea del momento attuale: “I dati sono il nuovo petrolio, quindi utili se convertiti in benzina e se impiegati su strada. In caso contrario non servono a nulla. Il ritardo attuale è dovuto dunque a un problema di infrastrutture e architetture digitali, ma anche alla mancanza di modelli organizzativi nuovi”. Siamo già nel mondo dei big data in cui le intelligenze artificiali non solo rispondono agli stimoli ma sono dotate di intelligenza induttiva e capaci di provare emozioni. Tutto ciò ha impatti potenzialmente infiniti sul mercato, a cominciare dalle banche.”

È dunque “un problema di ritardo”, come lo definisce Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM che ad Affaritaliani.it ha commentato: “Il ritardo del finance nei confronti della trasformazione digitale ha a che vedere con la legacy. La regolamentazione stringente cui sono sottoposte le banche mal si adatta alla rivoluzione IT in corso. Dall’altro lato, però, siamo in grado di garantire ai nostri clienti una front line molto aggiornata offrendo loro tutti i servizi tradizionali anche in modalità digitale. In questo modo riusciamo a recuperare il gap di competitività”. Centrali per recuperare il gap sono sia le competenze digitali sia il fattore umano, due temi che, a detta di Castagna, sono visti sempre come contrapposti ma che invece necessitano di essere presi in considerazione in modo complementare: “Senza l’intermediazione delle persone non sapremo cosa farcene della completezza dei dati”. C’è infatti il rischio che si incorra in una sorta di cannibalismo del digitale sul fisico/tradizionale. Ecco perché, a detta di Castagna, è necessario lavorare sull’offerta consulenziale offrendo competenza e fiducia al cliente della banca. Solo così possiamo valorizzare il dato”. Quanto alla contrapposizione fisico-digitale l’AD di Banco BPM sottolinea ancora una volta che “non si possa parlare di tale. Sono due strade che convergono ma occorre fare attenzione. Man mano che il digitale avanza abbiamo sempre meno bisogno della rete fisica. L’abilità sta nel riuscire a gestire la presenza di filiali anche laddove aumenta l’appetito per il digitale”. Si tratta, in una parola, di multicanalità.

VIDEO -  Castagna, Banco BPM: "Banca del futuro è quella che integra fisico e digitale"

Intervistato da Affaritaliani.it Andrea Munari, Amministratore Delegato BNL e Responsabile Gruppo BNP Paribas in Italia, ha commentato che la più grande sfida legata al digitale è quella della trasversalità: “Trasversalità significa abbattimento dei silos, soprattutto in un mondo come quello bancario che nasce molto verticale”. Necessario quindi trovare un nuovo mindset più simile a quello vigente nel settore manifatturiero. Tra i tanti aspetti del nuovo mindset anche la messa al centro del cliente lungo tutto il suo customer journey. In questa logica, BNL sta trasformando l’esperienza cliente rivedendo la parte front end ma anche back end. Non si tratta, a detta di Munari, di una “reingegnerizzazione dei processi ma di un necessario ridisegno degli stessi per permettere di integrarli con le macchine. In questo senso le persone sono la chiave, a partire dai colletti bianchi, spesso i più resistenti al cambiamento”. Fondamentale è anche il ripensamento del rapporto tra regolato (banche) e regolatore. “Oggi c’è un approccio dialettico che a mio avviso non porta a nulla”, ha concluso Munari. “Serve una relazione più cooperativa tra i soggetti, perché l’eccessiva regulation potrebbe portare all’aprirsi di una crisi finanziaria”.

VIDEO - Munari, BNL: "Digitale significa trasversalità e trasparenza al servizio cliente"

Marco Morelli, CEO di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha parlato di “modelli di business anziani e di una cultura aziendale molto legata alla tradizione piuttosto che orientata al cliente”. Il secondo motivo del ritardo sul digitale è, a suo dire, “la mancanza di differenziazione delle modalità con cui ci relaziona ai clienti. Fondamentale, in questo senso, è segmentare il comportamento della banca in funzione del cliente specifico, cosa che viene resa possibile proprio grazie alla straordinaria mole di dati oggi a disposizione”. Secondo Morelli, la più importante sfida del mondo bancario oggi consiste nel “recuperare il tempo perso”. Come? “Prendendo dalle Big Tech gli elementi migliori e facendoli propri”.