Economia
Che Banca! chiude 2020-2021 con utile netto a 48,7 mln, in crescita del 53%
Per la banca dedicata al risparmio e agli investimenti del gruppo Mediobanca ricavi in aumento del 12,8%: 358 milioni. Margine di interesse: +7,1%
Che Banca!, la banca dedicata al risparmio e agli investimenti del gruppo Mediobanca, ha chiuso l'anno fiscale terminato a fine giugno con ricavi in aumento del 12,8%, a 358 milioni, grazie soprattutto alle commissioni che continuano a crescere significativamente del 24,2% (a 126,6 milioni), con particolare riguardo alla componente ricorrente (+23,2%) e alla quota di gestito (+21,6%). Il margine di interesse a sua volta è cresciuto del 7,1% (a 229,3 milioni).
Il cost/income è migliorato significativamente dal 78,7% al 74,8%. Le rettifiche su crediti hanno segnato una lieve riduzione di 0,8 milioni (da 19,4 milioni a 18,6 mln), evidenziando il superamento delle difficoltà di recupero legate al periodo di lockdown dello scorso anno e il buon andamento delle moratorie concluse seppur incorporando maggiori rettifiche connesse a scivolamenti di status relativi a pratiche ancora sospese in moratoria. Il costo del rischio è sceso allo 0,17% dallo 0,19%. L'utile lordo è cresciuto del 51,8% a 73 milioni, quello netto del 52,7% a 48,7 milioni.
Nell'ultimo trimestre fiscale rispetto al terzo trimestre dell'esercizio, la banca del gruppo Mediobanca ha visto crescere i ricavi del 3,4% (a 93,9mln). Il margine di interesse è aumentato del 2,8% (59,5m), le commissioni del 5,9% (a 34 mln). L'utile lordo ha evidenziato una contrazione di -2,1 milioni, a 18,2 milioni (-10,3%), quello netto di -1,4 milioni, a 12,3 milioni (-10,2 %). La nota dell'istituto indica che nell'anno fiscale terminato lo scorso giugno il totale delle masse è stato di 32,5 miliardi di euro, in crescita del 17,2% rispetto a giugno 2020, con un aumento delle componenti di Asset Under Management su Asset Under Adimistration del 25% a 15,6 miliardi. L'effetto mercato è stato positivo per 1,1 miliardi. La raccolta netta da inizio anno, che è stata pari a 3,7 miliardi, evidenzia un trend di decisa crescita sui due semestri: 1,6mld nel primo semestre 2020/21 e 2,1mld nel secondo.
Il quarto trimestre conferma il trend positivo con una crescita di oltre 0,7 miliardi. Gli impieghi alle famiglie (mutui residenziali) sono saliti nel periodo da 10,2mld a 11,1mld per effetto di un erogato mutui di 2,2mld (lo stesso dell'esercizio precedente). Le deteriorate lorde registrano un aumento (da 194,9m a 210,5m) con un'incidenza sugli impieghi pari all'1,9% stabile rispetto al 30 giugno scorso. Le attività deteriorate nette sono cresciute da 110,3m a 112,5m e rappresentano l'1% degli impieghi netti con un tasso di copertura del 46,6% rispetto al 43,4% di inizio esercizio.
Le sofferenze nette sono pari allo 0,4% degli impieghi netti e si riducono (da 46,3 a 43,2m) principalmente in funzione dell'incremento del tasso di copertura che passa dal 56,2% al 60,3%. "Per quanto riguarda gli impatti delle sospensioni di rate di mutuo conseguenti alla pandemia Covid-19 si segnala che dei 652,9m concessi, ne risultano ancora in essere 210,6m (1,9% degli impieghi); di questi il 91% è stato prudenzialmente classificato a stage 2 e a stage 3 alla luce del protrarsi della pandemia e tenuto conto delle indicazioni ECB. L'80% delle moratorie scadute ha regolarmente ripreso i pagamenti e solo 1,7% ha manifestato inadempimenti", è precisato nella nota.