Economia
ChemChina si prende Syngenta per 43 miliardi
La cinese China National Chemical Corp, che controlla Pirelli, ha lanciato un'offerta da 43 miliardi di dollari per acquistare il colosso svizzero della chimica Syngenta. Il board dell'azienda svizzera ha raccomandato l'offerta di 465 dollari cash ad azione, piu' uno speciale dividendo, sostenendo che "rispetta l'interesse degli azionisti" e favorira' l'espansione di Syngenta sui mercati emergenti e in Cina.
Si tratta di un'offerta record per un gruppo cinese all'estero, che supera quella del 2008 da 28 miliardi di dollari di China Netcom Group Corp per China Unicom, di Hong Kong. Il mese scorso ChemChina ha annunciato l'acquisizione del 12% della societa' svizzera di energia, Mercuria e l'acquisizione di KraussMaffei, gruppo tedesco di produzione di plastica, per 925 milioni di euro.
Il gruppo di Ren Jianxin metterebbe le mani su uno dei piu' importanti gruppi della chimica per l'agricoltura che lo scorso anno aveva ricevuto un'offerta da 45 miliardi di dollari proveniente dal colosso statunitense Monsanto. Il dividendo speciale equivale a cinque franchi svizzeri per azione e verra' corrisposto alla chiusura dell'accordo.
Per il gruppo svizzero non ci sono ostacoli regolatori in tema di anti-trust all'acquisizione da parte di ChemChina, come dichiarato dal Ceo, John Ramsay, e che l'acquisizione del gruppo e' stata definita "molto adatta e attraente" dagli azionisti del gruppo. ChemChina si e' detta disponibile al pagamento di tre miliardi di dollari al gruppo svizzero nel caso in cui non dovesse soddisfare tutti i requisiti per l'acquisizione, mentre Syngenta corrispondera' equivalente di 1,5 miliardi di dollari nel caso l'affare dovesse sfumare per qualsiasi ragione. Positivo anche il riscontro del gruppo cinese. Secondo il presidente di ChemChina, Ren Jianxin, il confronto e' stato "amichevole, costruttivo e cooperativo".
Ren ha poi promesso che ChemChina continuera' a "lavorare al fianco della direzione e degli impiegati" di Sygenta, che con l'accordo di oggi punta all'espansione sui mercati emergenti e in particolare in Cina. Piu' in generale, per la Cina, l'accordo di oggi ha il significato di aumentare la presenza cinese nel segmento della chimica per l'agro-alimentare, mentre il governo cinese sta cercando di ridurre le importazioni di prodotti agricoli e di aumentare la produttivita' delle imprese agricole interne per soddisfare il fabbisogno i generi alimentari i cui prezzi sono diminuiti sui mercati globali.