Cina, ma quale economia al ralenty. Il Pil fa + 6,9%. A fine anno top dal 2010
Xi Jinping incassa un secondo successo in vista del diciannovesimo congresso del Partito comunista che si svolgerà a Pechino in autunno e, considerando che il prossimo dato sarà comunicato a ottobre, proprio alla vigilia dell'appuntamento fondamentale per la vita della secoda economia mondiale, c’è da scommettere che il passo del Pil non rallenterà per non disturbare Xi Jinping nel momento della celebrazione e delle grandi scelte sulla composizione del Politburo.
Ciò significa che il 2017 si dovrebbe chiudere con la prima accelerazione anno su anno dal 2010 per l’economia cinese. Il prodotto interno lordo della Cina non ha rallentato nel secondo trimestre ed è cresciuto del 6,9% su base annuale, come nei primi tre mesi dell'anno, battendo il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal che si aspettavano invece una lieve decelerazione al 6,8%. Tali numeri rappresentano un buon segnale per gli investitori sul fatto che Pechino stia riuscendo a ribilanciare con successo la sue economia e sia in grado di mantenere un'andatura costante, senza rischi per la stabilità.
A livello trimestrale invece il Pil è cresciuto dell'1,7% trimestre su trimestre rispetto al +1,3% di gennaio-marzo, suggerendo che lo slancio dell'economia cinese potrebbe essere ancora più solido di quanto emerso dalla lettura annuale. Dopo i numeri odierni Pechino non dovrebbe avere problemi a rispettare il target di crescita dell'intero 2017 del 6,5% circa. "Sebbene l'economia cinese sia andata meglio delle attese nel primo semestre, un rallentamento è" però "qualcosa di inevitabile", avverte Zhou Hao economista di Commerzbank. Da Citigoup, invece, gli analisti spiegano che la crescita del Pil cinese sarà robusta nel secondo semestre, sebbene leggermente al di sotto del 6,9% raggiunto in questi primi sei mesi.
Per gli esperti infatti, il dato dovrebbe raggiungere complessivamente il 6,8% ma "un rallentamento negli investimenti edilizi potrebbe pesare" sulla crescita a fine anno. Restano inoltre delle incertezze su investimenti e commercio, concludono gli strategist. Nel frattempo Xi Jinping ha ribadito che le priorità del Paese sono la lotta contro i rischi sistemici nel comparto finanziario e la riduzione del livello di indebitamento, soprattutto per quanto riguarda le aziende a controllo statale. La crescita del Pil cinese sara' robusta nel secondo semestre, sebbene leggermente al di sotto del 6,9% raggiunto in questi primi sei mesi. Lo affermano gli analisti di Citi.