Economia

Cina, ripresa a V con gli investimenti pubblici: Pil +2,1% nell'anno del Covid

Banca centrale cinese ancora pronta a nuove misure espansive per sostenere l'economia. Il report di Intesa-Sanpaolo

Consumi in recupero e sostenuta ripresa degli investimenti pubblici: la Cina prova a tenere testa al Covid con una rapida ripresa economica a "V" che nell'anno nero della diffusione dell'epidemia con annesso lockdown porterà il Pil a crescere del 2,1% dalla precedente stima dell'1%. La fotografia dell'andamento dell'economia del Dragone è stata scattata dalla direzione studi e ricerche di Intesa-Sanpaolo che ha mantenuto invariata la riaccelerazione a 7,6% nel 2021. Il tasso di crescita del prodotto interno lordo è tornato in territorio positivo a 3,2% annuo nel secondo trimestre dopo una diminuzione del 6,8% annuo nel primo trimestre.

La ripresa dell'attività economica della Cina è "apparentemente a V e superiore alle attese", ed è stata supportata da un recupero degli investimenti, per lo più statali, concentrato nel settore immobiliare e nelle infrastrutture. Al contrario, l'andamento dei consumi privati, seppur in miglioramento rispetto al primo trimestre, è rimasto debole, così come quello della spesa pubblica. Dal lato dell'offerta la ripresa, secondo le stime di Intesa Sanpaolo, è stata guidata dall'industria e dalle costruzioni mentre la dinamica del settore dei servizi è rimasta più contenuta e disomogenea.

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La produzione industriale è accelerata in linea con l'aumento degli ordini e l'andamento degli investimenti rimane "incoraggiante soprattutto grazie alla crescita robusta degli investimenti immobiliari e nelle infrastrutture, supportata dall'accelerazione del credito e dall'aumento della spesa dei governi locali". La Banca Popolare cinese, intanto, lascerà invariati i tassi sulle operazioni di rifinanziamento da qui a fine anno. Nel report si ipotizza anche un "taglio mirato e condizionato del coefficiente di riserva obbligatoria a cavallo d'anno". "Non escludiamo - si legge - un abbassamento dei tassi sulle operazioni di rifinanziamento limitato a 20 punti base nella prima metà del 2021".