Economia
Cina-Usa, guerra per litio argentino. Milei sa già con chi vuole fare affari
3,2 miliardi di dollari investiti in 7 anni dai cinesi sul prezioso minerale. Ma il presidente argentino Milei preferisce far affari a stelle e strisce...
Litio, guerra commerciale aperta tra Cina e Stati Uniti
Cina e Stati Uniti continuano, a suon di milioni di dollari, la loro guerra commerciale strategica per prendersi il maggior numero di forniture per avere l’oro bianco dell’Argentina, il litio, materiale indispensabile alla produzione di batterie. L'Argentina è il quarto produttore di litio al mondo e rappresenta il quinto delle riserve mondiali.
Inoltre è il secondo deposito più grande del pianeta. La Cina, dal canto suo, attualmente è il numero uno nella produzione di batterie al litio e nella raffinazione di litio. Esperienza e danaro che gli danno un vantaggio competitivo nell’accaparrarsi il più possibile del nuovo esplosivo business argentino. E gli Stati Uniti, che abbisognano altrettanto del prezioso materiale per sostenere il loro green deal, non vogliono dare ancora più spazio al gigante asiatico nella corsa al litio argentino.
LEGGI ANCHE: Dazi, la Cina si vendica: stangata sulla carne di suino proveniente dall'Ue
Litio, in una terra sconosciuta miniere piene di litio
Ma dove si trova questo nuovo oro? A Puna, terra ai più sconosciuta ai confini delle Ande dove si trova una vecchia miniera di zolfo dal nome che è tutto un programma “La Casualidad”. Ebbene, ora, dopo anni di inutilizzo, la regione e la miniera ormai fantasma, sono rinate grazie al nuovo business del litio, elemento essenziale per la produzione di batterie per le auto elettriche.
Litio
La miniera Mariana, vicina alla vecchia Casualidad, o dei cinque progetti che il colosso cinese del litio Ganfeng sta realizzando in Argentina. Tra ricchezza e preoccupazioni ambientali la produzione continua rapidamente come pure la battaglia commerciale tra i due giganti che vogliono prendersi il nuovo “oro bianco”.
Sembra ormai chiaro che gli Stati Uniti stiano ora cercando di identificare i campi in cui possono sostituire il dominio della Cina, e il litio è un settore determinante per il futuro. Il 60% dei giacimenti di litio nel mondo sono concentrati in un’area grande come la California tra Argentina, Cile e Bolivia. Qui il litio si estrae dalle salamoie al di sotto delle saline. Negli ultimi anni l’Argentina è diventato uno dei mercati più attrattivi per gli investitori internazionali. 40 progetti, già avanzati, sono in corso nel nord-ovest del paese. 11 di questi potrebbero essere già operativi in Argentina tra il 2022 e il 2026.
Litio, gli investimenti cinesi nelle miniere argentine pari a 3,2 miliardi di dollari in sette anni
Negli ultimi 7 anni i cinesi hanno investito nelle miniere del paese sudamericano 3,2 miliardi di dollari in progetti minerari (7 sul litio). Una cifra che è doppia degli investimenti americani (3 progetti sul litio). Tutto questo ha fatto si che il 40% dell’export di litio argentino sia andato l’anno scorso in Cina. Solo il 9% negli Usa. Ad aiutare però gli americani ecco il nuovo presidente Milei che sta cercando di favorire le logiche capitalistiche a stelle e strisce piuttosto che quelle di sinistra della Cina. Non è un caso che Milei non sia entrato nelle economie dei BRICS dove la Cina la fa da padrona.
LEGGI ANCHE: Minor competitività con Usa e Cina. Europee, i danni della caduta di Macron
Gli Stati Uniti hanno corteggiato il governo Milei per garantire l’importazione di litio argentino. Durante una visita in Argentina a febbraio, il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha detto che gli Stati Uniti hanno visto “una straordinaria opportunità di investimento nel litio del paese". E con questa aria nuova anche un nome di peso come Elon Musk sta sostenendo il nuovo presidente Milei, con la speranza di ottenere forniture per le sue auto elettriche.
In ogni caso la pressione cinese sul litio argentino non si ferma. La provincia di Salta, nel cuore dell’estrazione mineraria del litio in Argentina, ha attratto i maggiori investimenti minerari cinesi negli ultimi anni. Dalla pandemia a oggi, il 95% dell'attività mineraria della provincia è stata dedicata al litio e oggi ci sono innumerevoli progetti di esplorazione.
Litio, crescita dell'occupazione nella Regione e preoccupazioni per l'ambiente
Tutto questo fermento ha portato a una crescita dell’occupazione senza precedenti ma anche molte preoccupazioni sull’ambiente. I lavori minerari dei colletti blu in particolare offrono una retribuzione migliore rispetto alla maggior parte delle altre opportunità locali. Stipendi mensili di oltre mezzo milione di pesos (500 dollari), il doppio del salario minimo, sono considerati una piccola fortuna in un’area che sembrava ormai dimenticata. Secondo diversi osservatori il mercato del litio in Argentina è favorevole alle aziende cinesi. Queste aziende pensano a lungo termine.
Mentre aziende americane come Albemarle potrebbero preoccuparsi del flusso di cassa del prossimo anno, aziende come Ganfeng semplicemente andranno avanti considerando il loro investimento nell’arco di un decennio. Inoltre, le aziende cinesi tendono a operare lungo l’intera catena di produzione del litio (estrazione, raffinazione, lavorazione del litio, produzione di batterie e persino il riciclaggio) e questo le rende in primis meno vulnerabili ai mercati volatili e per secondo dà loro un vantaggio rispetto alle controparti occidentali. I cinesi hanno un vantaggio di un decennio rispetto agli americani per quanto riguarda il litio.
Infine in tutta questa euforia qualche voce meno ottimista si alza, come quella di chi dice di non credere "che tutto ciò porterà sviluppo alla regione che ospita un parco naturale. Le persone lavorano per uno o due anni, poi l’azienda si scioglie, lasciando dietro di sé i buchi praticati nella distesa di sale. Questo è quello che è successo con The Chance. Tutto è stato lasciato e buttato via, come un cimitero dei nostri antenati". Ma il progresso, purtroppo, sembra richiedere anche questo.