Economia

Cir, Opa parziale volontaria sul 12,282% del proprio capitale a 0,51 euro

Cir lancia un'Opa volontaria parziale su massimo 156.862.745 azioni Cir, pari al 12,282% del capitale. E' quanto ha deciso ieri il cda della holding controllata dalla famiglia De Benedetti con il 30,75% (45,2% del capitale votante) e in cui, tra i principali soci, ci sono Cobas Asset Management e Bestinver Gestion, rispettivamente con l'11,25% e il 9,83%.

L'offerta, rivolta indistintamente a tutti i portatori di azioni Cir e non avente ad oggetto il 2,091% di azioni proprie gia' in portafoglio, avverra' al prezzo di 0,51 euro per azione. Ieri il titolo ha chiuso a 0,504 euro mentre il premio sul prezzo medio degli ultimi 12 mesi - rileva una nota - e' del 17,68%. Le azioni acquistate da Cir nell'ambito dell'Offerta non saranno oggetto di annullamento, si aggiunge, mentre il controvalore massimo complessivo dell'Offerta stessa puo' arrivare a 80 milioni.

La holding guidata da Monica Mondardini motiva l'operazione sottolineando che "dispone da anni di una consistente posizione di liquidita'", che "ha proceduto nel 2020 alla cessione di una delle partecipazioni di controllo (Gedi,ndr), che ha, da un lato, incrementato significativamente la liquidita', e dall'altro ridotto i settori in cui e' presente e le relative potenziali necessita' e/o opportunita' di investimento".

Inoltre, allo stato, "dispone di liquidita' in eccesso rispetto ai programmi di investimento di breve e medio termine, posto che le proprie controllate (Sogefi e Kos, ndr) sono in grado di autofinanziare il proprio sviluppo". Inoltre, dal punto di vista di Cir, l'Offerta "si configura come un impiego prudente della liquidita'"; infatti "l'investimento avverrebbe a valori inferiori rispetto alla valutazione intrinseca delle azioni e fino a quando le azioni venissero mantenute in portafoglio, il loro acquisto non ridurrebbe in maniera permanente le risorse a disposizione della societa' posto che esse potrebbero eventualmente utilizzarsi in occasione di operazioni di acquisizione e/o sviluppo di alleanze". Infine l'offerta non e' finalizzata ne' determinera' il delisting di Cir. 

In considerazione della decisione della Fratelli De Benedetti spa (socio di controllo) di non aderire all'Offerta, la quota dei diritti di voto della stessa si potrebbe incrementare per effetto dell'adesione di altri soci, sottolinea una nota. La holding di famiglia ha altresi' comunicato a Cir di non essere interessata a lanciare una Offerta Pubblica di Acquisto totalitaria "e si e' impegnata ora per allora, qualora occorresse, a rinunciare ad un adeguato numero di diritti di voto maggiorati e comunque a non esercitare gli eventuali voti eccedenti fino alla riduzione degli stessi, ove per effetto dell'acquisto di azioni proprie da parte della societa' si verificassero i presupposti dell'Opa obbligatoria".

Si segnala, tuttavia, "come il meccanismo del voto maggiorato adottato dalla societa' non consenta di prevedere con certezza la misura dell'eventuale incremento della percentuale dei diritti di voto dell'azionista di controllo, nemmeno nel caso di integrale adesione all'offerta". Cir intende far fronte alla copertura finanziaria dell'Offerta "mediante utilizzo di parte delle proprie giacenze di cassa, derivanti anche dalla cessione della partecipazione in Gedi Gruppo Editoriale perfezionata in data 23 aprile 2020, in quanto pienamente capienti".