Economia

Commissione Ue, maxi multa da oltre 1 miliardo alle banche

Nel mirino di Bruxelles Barclays, RBS, Citigroup, JPMorgan e MUFG per le transazioni in valuta straniera

L'Antitrust della Commissione europea ha multato cinque colossi bancari Barclays, Royal Bank of Scotland, Citigroup, JPMorgan e MUFG bank (già Bank of Tokyo-Mitsubishi) per 1,07 miliardi di euro per aver formato due cartelli sul mercato delle transazioni in valuta estera. Una prima decisione (il cosiddetto cartello "Forex - Three Way Banana Split") impone una sanzione totale di 811 milioni e 197 mila euro a Barclays,  Royal Bank of Scotland (RBS), Citigroup e JPMorgan. La seconda decisione (il cosiddetto cartello "Forex-Essex Express") impone un'ammenda totale di 257 milioni e 682 mila euro a Barclays, RBS e MUFG Bank.    Coinvolta anche UBS, destinataria di entrambe le decisioni, ma che non è stata multata in quanto ha rivelato l'esistenza dei cartelli alla Commissione.

"Aziende e persone dipendono dalle banche per scambiare denaro ed effettuare transazioni in paesi stranieri - ha detto il commissario Margrethe Vestager, responsabile della politica Ue per la concorrenza - l'attività di trading in valuta estera è uno dei più grandi mercati del mondo, vale miliardi di euro ogni giorno. Oggi abbiamo multato Barclays, Royal Bank of Scotland, Citigroup, JPMorgan e MUFG Bank e queste decisioni sui cartelli inviano un chiaro messaggio: che la Commissione non tollererà comportamenti collusivi in nessun settore dei mercati finanziari. Il comportamento di queste banche ha minato l'integrità del settore a spese dell'economia e dei consumatori europei", ha aggiunto Vestager.     

L'indagine della Commissione ha rivelato che alcuni trader che per conto delle banche interessate operavano sul Forex, il circuito su cui fondi pensioni, hedge fund, grandi societa' o banche scambiano grosse quantita' di valuta, si scambiavano informazioni sensibili e piani di trading coordinati attraverso delle chat on line. Le transazioni avvenivano in euro, sterline inglesi, yen, franchi svizzeri, dollari Usa, canadesi, australiani e neozelandesi, e corone danesi, svedesi e norvegesi. Secondo la Commissione le informazioni che i trader si scambiavano hanno permesso loro di prendere decisioni informate sul mercato, di decidere in maniera coordinata se vendere o comprare le valute in portafoglio e quando.     La maggior parte degli operatori che partecipava alle chat si conosceva anche personalmente: una chat si chiamava 'Essex Express 'n the Jimmy' perché i partecipanti vivevano a Essex e si incontravano sul treno per Londra.