Economia

Confimprese compie 20 anni. Resca "pronti per affrontare nuove sfide”

Resca ad Affari Italiani:”Lotta al lavoro sommerso e alla burocrazia da sempre tra le nostre priorità”

Si celebra oggi in Borsa Italiana il ventennale di Confimprese, un’occasione per riflettere sulle sfide future, sugli obiettivi raggiunti e su quelli ancora da raggiungere. 

Snella e innovativa. Così si presenta Confimprese al traguardo dei vent’anni vissuti all’insegna del dialogo con le istituzioni, nella lotta alla burocrazia, nel supporto alla libertà d’impresa, nel valorizzare competenze ed esperienze degli associati. 

“Partiti nel 1999 – conferma Mario Resca, presidente Confimprese – quando si parlava di distretti e filiere ed era forte il peso delle grandi confederazioni di settore, abbiamo immaginato un associazionismo business oriented, che portasse aziende di settori merceologici diversi a uscire dalla loro filiera per condividere esperienze e fare sistema, ponendosi come interlocutore unico nei confronti delle istituzioni. Il ‘club di amici’ fondato da 8 imprenditori, oggi è una delle prime associazioni di riferimento del retail con oltre 350 brand commerciali, 40mila punti vendita, 700mila addetti e 200 miliardi di fatturato”. 

Nel 2000 Confimprese ha dato il proprio contributo alla stesura prima e all’attuazione poi del Decreto 185/2000 per promuovere l’accesso al credito per le start up in franchising. In anni più recenti si sono succeduti accordi con Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena e BPM oggi per garantire supporto sia in fase di avvio e sviluppo delle attività retail. Negli anni 2000 l’associazione ha avviato i primi corsi di formazione sul franchising e progetti per l’internazionalizzazione del retail, tanto che nel 2015 è partita la collaborazione con ICE. Ha costruito basi solide con le istituzioni, scendendo in campo in diverse occasioni su temi centrali per il retail: l’abolizione dell’obbligo di chiusura settimanale e della distanza minima per i pubblici esercizi, la normativa sul part time e sull’apprendistato, la legge 129/2004 sul franchising, vendite promozionali e saldi.

Tra le attività recenti non solo la battaglia contro il disegno di legge sulle chiusure festive dei negozi, che è valsa a Confimprese il Premio Antitrust 2019 per l’impegno profuso nel tutelare i diritti dei consumatori e la libertà di fare impresa, ma anche laccordo con Confindustria, per realizzare azioni congiunte su temi di comune interesse quali infrastrutture, cuneo fiscale, semplificazioni amministrative.

Ad Affaritaliani.it il Presidente ha inoltre messo in evidenza le principali sfide nell’imminente futuro: “Abbiamo fatto molto ma non abbastanza: c’è molto da fare perché abbiamo un Paese che offre molte possibilità ma anche molte frustrazioni dal punto di visto burocratico, che rendono lo sviluppo delle imprese problematico. Poi c’è l’altra questione del lavoro sommerso che rende la competizione ‘unfire.’ Lo Stato ogni tanto dice che farà, ma poco viene fatto: l’annuncio ultimo sull’obbligatorietà delle carte di credito credo non cambi molto. Siamo in un momento delicato dell’economia, mancano investimenti infrastrutturali, siamo in stagnazione di consumi, siamo con uno Stato che ha bisogno di soldi e non sappiamo dove andrà a prenderli. L’IVA è uno dei temi di cui si parla sempre, credo verrà applicata per necessità e questo non farà altro che abbassare ulteriormente i consumi: è una misura recessiva della quale il nostro Paese non ha bisogno”.

Sono numerose infatti le sfide che il mondo del retail oggi affronta: l’accelerazione dello sviluppo tecnologico (digitalizzazione, intelligenza artificiale, realtà aumentata) e la crescente customer centricity (social media, attenzione alla sostenibilità, sharing economy) chiedono di ripensare radicalmente il business model, in un contesto economico-politico incerto non solo a livello nazionale ma mondiale. 

Ventennale Confimprese: Resca sollecita il nuovo Governo sulla riforma della P.A. centrale e periferica, sulla tutela della libertà di fare impresa, sulla lotta all’evasione fiscale e sugli investimenti nelle infrastrutture. Ribadito il no alle chiusure domenicali. 

“Il nostro Osservatorio sul 3° trimestre registra un rallentamento delle aperture di punti vendita del 10% – spiega Mario Resca -– dovuto all’instabilità politica del Paese, alla Brexit, alla guerra americana sui dazi, anche se moda e food si attestano su andamenti di vendita positivi: rispettivamente +2% e +7 per cento. Tuttavia, dopo vent’anni è giusto fermarsi a riflettere sulle prospettive future e sul ruolo che la nostra associazione deve avere. Al nuovo Governo chiederemo di lavorare su 4 punti nodali per lo sviluppo del retail”. 

La riforma della P.A. centrale e periferica, perché la burocrazia, unita all’incertezza sui tempi della giustizia, è un grave ostacolo allo sviluppo dell’attività imprenditoriale e allontana gli investimenti esteri. Il gap da colmare tra imprese e P.A. è ancora enorme; basti pensare al processo di digitalizzazione, che ha visto le imprese fortemente impegnate sul fronte della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi ma non è ancora sufficientemente digitale il modo di operare della P.A. 

La tutela della libertà di fare impresa, perché il progresso non consente ritorni al passato e le riforme attuate dai Governi Bersani prima e Monti poi non devono essere rimesse in discussione. Tenere aperti i negozi la domenica e nei giorni festivi spesso vuol dire garantire la sopravvivenza dell’attività stessa e i posti di lavoro che da questa dipendono. La riflessione va spostata su altri tavoli, per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, cosa che i grandi player già fanno.

La lotta all’evasione fiscale :“Abbiamo molto apprezzato – spiega Resca – che il tema sia contemplato nell’agenda del nuovo Governo, perché questo è un nodo importante da sciogliere: l’assurdo è che dobbiamo trovare 30 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva, in un Paese in cui l’evasione fiscale è stimata pari a 140 miliardi di euro. Servono azioni forti per mettere definitivamente fine a un problema strutturale e culturale del nostro sistema”. 

Investimenti in infrastrutture. L’Italia accoglie ogni anno oltre 90 milioni di visitatori stranieri (è il quarto Paese più visitato al mondo secondo i dati ENIT) e sappiamo che questa cifra è destinata a crescere nel prossimo futuro, se sapremo crearne le condizioni. Ad oggi non abbiamo le infrastrutture adeguate, né di trasporto (avete provato ad andare a Matera, quest’anno capitale europea della cultura?) né recettive. E anche su questo fronte il nostro Paese non può più attendere: servono decisioni e investimenti.

È notizia di questi ultimi giorni – conclude Resca – la riapertura del dibattito sulle chiusure dei negozi. Sembrava un tema superato, ma il nuovo Governo comincia a riparlarne come se fosse una priorità per l’Italia. Se necessario, Confimprese è pronta a riscendere in campo e ribadire il proprio no a provvedimenti anacronistici e deleteri per l’economia del sistema Paese”.  

Ventennale Confimprese: assegnati gli Awards ai 5 migliori performer del 2019. Le interviste di Affari Italiani ai vincitori

Durante il ventennale di Confimprese sono stati assegnati i premi Confimprese Awards alle aziende che hanno contribuito alla crescita del sistema italiano grazie a una visione strategica orientata all’innovazione verso il cliente.

Le 5 categorie relative ai premi sono state scelte sulla base di criteri di crescita e sviluppo analizzati da una giuria composta da Luciano Fontana, direttore Corriere della Sera, Luca Manzoni, responsabile corporate Banco BPM, Fabrizio Carretti, ad private equity Permira, Marzio Quaglino, capo economia RAI Lombardia,  Maurizio Santacroce, ad Business School Sole 24 Ore, Donato Iacovone ad EY, e Mario Resca presidente Confimprese.

A La Piadineria è andato il Fast growing retailer Italia grazie al numero di punti vendita aperti, 52, con un format che si sta rapidamente sviluppando in tutti i canali retail, dai centri città ai retail park, dai mall agli outlet al travel retail. Il gruppo ha saputo sfruttare e riadattare un prodotto food tipicamente locale in un format nazionale apprezzato dai consumatori, tanto che La Piadineria si conferma come la più importante catena fast casual food del mercato Italiano.

Donato Romano, amministratore delegato de La Piadineria, ha annunciato: “Siamo orgogliosissimi del premio che va a tutti i ragazzi che hanno collaborato per raggiungere questo obiettivo: ormai sono già due e tre anni che abbiamo un numero di aperture molto significativo. Nel 2020 abbiamo l’obiettivo di fare altre 50 e 60 aperture: continua la nostra crescita nel saturare il mercato italiano con il nostro prodotto”.

Una special mention a Dental Pro per la capacità di rendere innovativo e accattivante un format nato inizialmente per offrire un servizio ai cittadini e divenuto in seguito simbolo di qualità e affidabilità nel settore odontoiatrico.

Michel Cohen, Ceo e Founder di Dental Pro, ha detto: “Siamo molto contenti di dare dei servizi molto interessanti in una categoria molto difficile e da zero siamo riusciti ad arrivare a 150 centri in tutta Italia e questo premio ci fa onore”

Natuzzi Editions ha vinto il Fast growing retailer estero. Il gruppo di Sant’Eramo in Colle ha registrato una crescita importante all’estero, grazie all’apertura di punti vendita in Cina, Brasile e Usa come mercati prioritari di sviluppo, ma anche in UK, India, Francia. Il brand si è fatto portavoce della qualità artigianale italiana, fiore all’occhiello della produzione Natuzzi, 100% made in Italy con una collezione che propone divani, poltrone, tavoli da pranzo, letti, mobili e complementi d’arredo realizzati sia in collaborazione con designer di fama internazionale sia con il centro stile Natuzzi. 

Diego Babbo, Retail Director di Natuzzi, ha chiosato: “Siamo molto orgogliosi perché questo premio cade proprio nell’anno in cu icelebriamo i sessant’anni dell’azienda. Siamo orgogliosi del risultato ottenuto perché siamo diventati il vero player globale di settore. Quest’anno festeggiamo anche il venetnalle con Confimprese, che ci ha visti associati fin dall’inizio e ci ha aiutato a portare in azienda le tematiche del retail. Per il futuro proprio l’altro giorno il nostro Presidente ha dichiarato che riapriremo il prossimo anno altri 500 negozi in Cina.”

Sirio, gruppo emiliano nato nel 1993 come operatore professionale nel settore della ristorazione commerciale ospedaliera out of home, oggi attivo nel  fast food come franchisee di Burger King, nei canali aeroportuale, autostradale e city (gestione di catering commerciale nel centro città), si è aggiudicato il premio Brand & format innovation. L’azienda si è distinta per le sue qualità disruptive, che hanno puntato non solo su restyling e innovazione del modello di business, ma anche sulla sostenibilità con un sistema di riduzione dei consumi energetici, la certificazione Energy star, l’utilizzo di materiali riciclati. Altro asset vincente la customer experience, valore imprescindibile per attirare il consumatore nel punto vendita, grazie all’offerta di servizi alternativi come nursery e barber shop.

“È una vita di lavoro, di sfide, di trasformazioni: abbiamo iniziato a cambiare il nostro modello di business ancora prima che si presentassero nuove opportunità. Oggi usciamo con nuove prospettive di crescita, nuove affiliazioni, nuove partnership. Siamo pronti ad affrontare le offerte del mercato in un settore che è un fiorire di opportunità e di crescita”, ha sottolineato Stefania Atzori, amministratore delegato di Sirio.

Per la best marketing campaign la giuria ha optato per l’assegnazione del premio ex-equo ad Aw Lab e Mondadori Store.

Per Aw Lab la cifra distintiva è stata la valorizzazione del brand per raggiungere la generazione Z attraverso una campagna innovativa, veicolata con un video che ha ottenuto 2 milioni di visualizzazioni, 2.200mila like e 15 milioni di clienti raggiunti.

Domenico Romano mette in evidenza: “L’obiettivo è riuscire a coinvolgere la generazione Z, che ci insegna che non è più soltanto importante distribuire un prodotto verso di loro ma riuscire ad ingaggiarli. Quello che vogliamo fare è dar loro un palco, la possibilità di esprimersi e diventare un loro amplificatore. Quindi siamo degli amplificatori di una generazione che ha più futuro che passato, come i nostri store”.

Mondadori Store ha puntato su un elemento altamente qualificante, essere promotori e portavoce della cultura, riconoscendo al libro il ruolo di strumento principale con il quale costruire una relazione con i propri lettori e la comunità. La campagna su stampa e social ha promosso il valore della lettura grazie a un hashtag di facile memorizzazione #condividiunlibro.
 

Francesco Riganti, Marketing Director ,ha affermato: “Siamo convinti che sia una campagna che vada nella direzione di sostenere uno dei beni più importanti nella nostra società: il capitale intellettuale, perché siamo convinti che la cultura sia alla base dello sviluppo nel medio e lungo termine di un Paese. È la base di quello che è la libertà di pensiero e su questa si costruisce realmente la crescita.”

Orio Center si è aggiudicato lo Shopping center renovation, con l’apertura della nuova estensione avvenuta a maggio 2017, diventa il primo mall in Italia per superficie e ampiezza di offerta e uno dei più grandi d’Europa. Il centro arriva così a coprire una superficie di 105mila mq con 280 negozi tra cui 50 punti ristoro, 14 sale cinema, inclusa la sala Imax con lo schermo più largo d’Europa, un ipermercato e oltre 7mila posti auto, all’insegna del big and unique. Un mix di offerta ampio e unico, con il 40% di negozi dedicati a moda, abbigliamento e intimo, 20% ristorazione, 15% cura della persona, 8% tempo libero e casa, 5% calzature, 4% elettronica, 4% sport e 4% servizi.

Giacomo Torriani infine evidenzia:” Siamo molto felici di questo riconoscimento e pensiamo di poter fare in modo che le imprese non presenti nell’associazione possono essere presenti in futuro, perché abbiamo nuovi programmi e investimenti da fare”.