Economia

Confindustria, dall'assemblea pubblica a Caserta un messaggio chiaro: "Questa provincia è centrale per la crescita del Paese"

Responsabilità, azione, impegno, futuro: ecco come è andata l'assemblea pubblica a Caserta

Confindustria Caserta, la ministra Casellati: “Semplificare non è più un’opzione, è una necessità”

"Vorrei sottolineare che mentre ci preoccupiamo di un fattore esterno, una “guerra dei dazi” che non si sa se verrà, le nostre aziende in Europa già da tempo pagano dazio a un nemico che abbiamo in casa: quella burocrazia che ingessa la produttività e frena la crescita”. Queste le parole del Ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati nel suo intervento all’Assemblea Confindustria di Caserta presso il Centro Orafo “Il Tarì” di Marcianise -.

L’evento dal titolo “Responsabilità. Azione, impegno, futuro”, ha visto la presenza di ospiti di eccezione che, nei rispettivi interventi, hanno compiuto un’attenta analisi di carattere economico e geopolitico degli scenari presenti e futuri, con una particolare attenzione rivolta alle sfide cui è chiamato il Paese e, in special modo, il Mezzogiorno d’Italia. I lavori, moderati dalla giornalista Tonia Cartolano, caporedattrice di Sky Tg24, hanno preso il via con i saluti del Presidente del Centro Orafo “Il Tarì”, Vincenzo Giannotti, e del Presidente di Confindustria Campania, Emilio De Vizia. Successivamente, c’è stato l’intervento del Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha preceduto la relazione del Presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone. 

“L’ho più volte definita ‘uno stalker per famiglie e imprese’, e i numeri lo dimostrano – continua il Ministro. Le PMI italiane spendono 80 miliardi l’anno per adempimenti e procedure e il malfunzionamento burocratico pesa per 225 miliardi annui su famiglie e aziende. Ipertrofia normativa, iper-regolazione, troppe autorizzazioni, troppi tempi morti. Tutto questo grava sui bilanci e impedisce alle nostre aziende di competere ad armi pari. Semplificare non è più un’opzione, è una necessità.

Il Governo italiano è pronto a guidare questo ambizioso progetto di semplificazione, forte dell'esperienza maturata in Italia. In questi due anni abbiamo abrogato oltre 30.000 atti normativi, pari al 28% dello stock vigente, e reintrodotto la legge annuale di semplificazione, oggi in discussione al Senato che prevede per quest’anno Testi unici in settori cruciali come università, esteri, disabilità, protezione civile e istruzione. I pacchetti di semplificazione varati dalla Commissione UE potrebbero generare risparmi di circa 6,3 miliardi all’anno e liberare 50 miliardi di investimenti. La Commissione, con la sua bussola per la competitività, ha fissato obiettivi ambiziosi di riduzione degli oneri amministrativi, che potrebbero portare a un risparmio di 37,5 miliardi per le imprese. Numeri così rilevanti confermano una verità che ripeto da tempo: con risorse pubbliche limitate, la semplificazione è la leva più potente ed efficace per stimolare lo sviluppo economico”.

“Dobbiamo fare l’ultimo passo che è la sburocratizzazione radicale dell’Italia – afferma il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca -. L’Italia rimane ancora una grande palude burocratica dove per tradurre un progetto sulla carta in un’opera realizzata bisogna affrontare un calvario. La soluzione è semplificare al massimo e davvero, eliminare tutti i livelli istituzionali e i controlli inutili. Diamo più fiducia agli imprenditori e ai cittadini, diffondiamo l’uso delle autocertificazioni, evitiamo di perdere tempo nei meandri della pubblica amministrazione. Facciamo quello che fanno i paesi che stanno crescendo: chiudiamo in tempi rapidi il passaggio dai progetti ai cantieri aperti”.

La seconda parte della mattinata si è aperta con un’analisi di scenario del Presidente del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali), Andrea Margelletti, e della Presidente di Borsa Italiana, Claudia Parzani. A seguire, è intervenuto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, mentre le conclusioni sono state affidate al Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Presidente Orsini: “Sui dazi è urgente un confronto con gli USA a partire dal gas”

“Sui dazi - ricorda il Presidente di Confindustria Orsini - spero che in questo momento si possa portare avanti un negoziato con gli Usa partendo "da alcuni capitoli". Penso al tema del gas: noi oggi compriamo gnl, ne compriamo tanto, lo stiamo comprando dagli Stati Uniti, può essere effettivamente un componente di negoziato. Anche relativamente alla Difesa: l'Europa compra l'80% di materiali sempre dagli Stati Uniti quindi questa è un'altra componente che può essere negoziata. Il vero problema del caro bollette, per esempio, – continua Orsini - sono le scelte sbagliate del passato che hanno generato una differenza tra noi e gli altri Paesi. L'anno scorso l'Italia ha pagato 108 euro al Megawattora, la Germania 78,5, la Spagna 63, la Francia 58. Poi noi ci chiediamo come mai non ci scelgono per venire ad aprire gli stabilimenti nel nostro Paese. Ma quando il costo dell'energia tra noi e la Francia è il doppio e quando la prima voce di spesa è l'energia, è naturale che a noi serve subito lavorare sul costo dell'energia che è un costo competitivo".

Schiavone: “Stop alla burocrazia, vero ostacolo allo sviluppo. Valorizziamo le nostre eccellenze”.

“L’Italia – ha spiegato il Presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone – vive un periodo di decrescita produttiva da 23 mesi consecutivi, è necessaria una decisa inversione di tendenza per sostenere la nostra manifattura, la seconda d’Europa. Chiediamo di intervenire sull’energia, perché i costi sono insostenibili: basti pensare che l’Italia paga l’87% in più rispetto alla Francia, il 72% in più rispetto alla Spagna e il 38% in più rispetto alla Germania. Sarebbe opportuno introdurre un prezzo unico per tutti i Paesi membri dell’UE, oltre al disaccoppiamento del prezzo del gas dall’energia elettrica e a una revisione degli oneri di sistema. È importante, poi, proseguire lungo la strada della transizione ecologica, senza essere, però, eccessivamente rigidi sui termini e sulle scadenze, tenendo presente che a queste condizioni si rischia di mettere in crisi il sistema produttivo. Tuttavia, uno dei problemi maggiori del Paese – ha proseguito Schiavone – è l’eccesso di burocrazia. La lentezza dei processi amministrativi e autorizzativi rappresenta un ostacolo allo sviluppo economico e un ulteriore appesantimento per le aziende. Il Sud per poter accrescere la competitività deve colmare il gap infrastrutturale per accorciare concretamente il divario esistente con il resto del Paese. Il valore dell’export della provincia di Caserta, l’area industriale più grande del Mezzogiorno – con eccellenze tra le quali il settore aerospaziale, l’agroalimentare, l’energetico, l’automotive -, ha raggiunto 1,5 miliardi di euro nel 2024, dobbiamo scongiurare a tutti i costi la guerra dei dazi prospettata dagli Stati Uniti per la salvaguardia dei nostri prodotti”.

“L'Italia ha un tessuto imprenditoriale robusto, diversificato, ma soprattutto distribuito lungo tutta la penisola. Borsa Italiana è più che mai impegnata a valorizzare le imprese italiane, semplificando le regole di accesso al mercato, accompagnandole nel percorso di crescita e nel dialogo con investitori nazionali e internazionali. Sono particolarmente lieta di essere a Caserta oggi, in un territorio ricco non solo di storia e bellezza, ma di imprese eccellenti e innovative che sono il futuro di quest'area” – afferma Claudia Parzani, Presidente Borsa Italiana.

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