Economia

Confindustria: imprese, numeri, carriere e relazioni. La corsa ai raggi X

Luca Spoldi e Andrea Deugeni

Chi sarà il successore del salernitano Vincenzo Boccia sulla poltrona di presidente di Confindustria, in scadenza nel maggio del prossimo anno? Premettendo che, considerando le complesse procedure formali dello statuto di Viale dell’Astronomia, è ancora molto presto per capirlo, ma proprio come ha commentato lo stesso Boccia “il fischio d’inizio” della partita per la presidenza è arrivato ormai da qualche settimana.

E i diversi interessi in gioco si stanno muovendo neanche tanto carsicamente, consapevoli che il sistema è molto frammentato e per aggregare i voti necessari a vincere bisogna muoversi sul territorio, stringere mani alle assemblee delle associazioni regionali e provinciali, tessere alleanze, promettere vicepresidenze e contare, a tempo debito, su una certa presenza mediatica in modo da “impressionare” tutto il sistema associativo. Specialmente da gennaio quando si entrerà nei tre mesi decisivi per la partita.

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Al momento c’è solo una candidatura ufficiale, quella di Giuseppe Pasini, ex presidente di Federacciai, candidato dagli industriali di Brescia (che guida dal 2017) qualche settimana or sono. Ma di fatto Pasini, secondo quanto si sta muovendo nel sistema di Viale dell’Astronomia, potrebbe vedersela con altri tre sfidanti: il milanese Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, il genovese Edoardo Garrone, presidente del gioiellino Erg oltre che del Sole24Ore, e l’emiliano Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo.

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Proviamo a conoscerli meglio. Giuseppe Pasini, classe 1961 di Odolo (BS), è figlio di Carlo Pasini, fondatore della Feralpi Siderurgica (oggi Feralpi Holding), tra i principali produttori di acciaio in Italia, con una produzione di 2,5 milioni di tonnellate di acciaio, 2,3 milioni di tonnellate di laminati e 1 milione di tonnellate di lavorazioni a freddo e derivati l’anno.

Nel 2018 il gruppo, forte di oltre 1.500 dipendenti, ha fatturato 1,3 miliardi di euro, per il 62% su mercati esteri effettuando investimenti tecnici per 185 milioni. Presidente di Federacciai dal 2001 al 2012, nel giugno 2017 Pasini è stato eletto presidente di Aib (Associazione industriale bresciana), mentre nell’aprile dell’anno successivo è entrato anche nel Cda di Banca Aletti (gruppo Bpm).

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Carlo Bonomi, classe 1966 di Crema, lanciato da Gianfelice Rocca a presidente di Assolombarda (nel 2017 e dallo stesso anno è membro del consiglio generale di Aspen Institute Italia), è invece un imprenditore del settore biomedicale, in cui opera tramite il gruppo Synopo, nato nel 2013 rilevando la filiale commerciale in Italia della multinazionale californiana Natus, e le sue controllate Sidam (in origine una piccola realtà familiare a Mirandola, in Emilia, rilevata nel 2015) e Btc Medical Europe (società veronese operativa in una ventina di paesi fondata da Marco Bozza nel 2006 ed acquisita da Bonomi sempre nel 2015).

Le acquisizioni di Synopo, che Bonomi presiede e di cui è indirettamente azionista possedendo un terzo di Ocean Srl, che a sua volta controlla il 40% di Marsupium Srl, socia al 34% di Synopo (due anni fa secondo gli ultimi dati disponibili fatturava una trentina di milioni), sono state rese possibili, tra l’altro, dai capitali forniti da Berrier Capital, società di private equity di Vincenzo Alberto Craici. Come dire che Bonomi (nessuna parentela però con Andrea, grande capo del big del private equity italiano Investindustrial) oltre che a livello industriale gode di buone relazioni anche nella finanza.

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Più noto alle cronache, invece, è Edoardo Garrone, classe 1961, figlio primogenito dello scomparso Riccardo Garrone e nipote di Edoardo Garrone, fondatore di Erg (azienda petrolifera poi divenuta uno dei principali gruppi delle rinnovabili in Italia e in Europa, in particolare nel settore eolico), in Confindustria è di casa, essendo stato presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria dal 2000 al 2002 e poi vicepresidente dal 2008 al 2012, quando alla guida di Viale Astronomia c’era Emma Marcegaglia.

Ex presidente della Sampdoria, squadra che il padre aveva acquistato nel 2002 salvandola dal fallimento e che Edoardo cedette (pagando anche una “dote” di oltre 65 milioni di euro) a Massimo Ferrero, Garrone è tuttora è tra i componenti dell’advisory board dell’associazione degli industriali oltre che delegato della presidenza per l’internalizzazione associativa. Dal 2018 è inoltre stato eletto presidente del quotidiano confindustriale, Il Sole 24 Ore.

Garrone, come Pasini, è un peso massimo del sistema dell’Aquilotto in cui il Nord rivendica dopo una presidenza del Sud la guida dell’associazione da dare possibilmente a un grande imprenditore del manifatturiero in grado di rappresentare (e di farsi sentire) con un certo carisma le istanze degli industriali sui tavoli che contano e nei momenti decisivi della vita economica del Paese. Il gruppo Erg, che ha appena completato la transizione da azienda petrolifera a impresa rivolta alla produzione di energia da fonti sostenibili e rinnovabili, quest’anno si è data un target di Ebitda di circa 500 milioni di euro e di 350 milioni di investimenti.

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Ultimo, ma non meno importante fra chi sta scaldando i motori, Emanuele Orsini, modenese (di Sassuolo), classe 1973, amministratore delegato dell’azienda di famiglia Sistem Costruzioni e presidente in carica di FederlegnoArredo, è tra le altre cose considerato il maggiore “sponsor” del Salone del Mobile di Milano, giunto quest’anno alla 58esima edizione con numeri record (2.418 espositori, 386.236 visitatori) e anche presidente di Unicredit Leasing.

Sotto la sua guida, anche grazie al rapporto di fornitura con la Ferrari, l’azienda di famiglia si è trasformata in una holding con partecipazioni in una dozzina di altre società. Orsini è stato in grado di cambiare una semplice azienda di carpenteria a un produttore di sistemi su misura impiegati tra l’altro nella ricostruzione post-terremoti in Abruzzi ed Emilia-Romagna oltre che per le infrastrutture i padiglioni dell’Expo 2015, piuttosto che il Maranello Village (di cui è presidente). Un gruppo attivo anche in Europa e Centro America.