Economia

Confindustria: Roma, Padova, Bologna. Al via il tour di Bonomi-Mattioli-Pasini

Andrea Deugeni

LA PARTITA DELLA PRESIDENZA DEGLI INDUSTRIALI/ Mission impossible di Carraro che prova a compattare il Veneto sul successore di Vincenzo Boccia. Ecco perché

Una mission impossible, la definiscono molti imprenditori a Nordest. A ragione. Eppure Enrico Carraro, numero uno di Confindustria Veneto, vuole provarci: compattare la regione nel voto del 26 marzo del Consiglio generale di Confindustria per la nuova presidenza di Viale dell'Astronomia, dando l'appoggio del territorio nordestino a un candidato.

Così secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, l'industriale succeduto a Matteo Zoppas alla guida dell'associazione ha organizzato per martedì mattina all'Hotel Sheraton di Padova (come fece il predecessore Roberto Zuccato la scorsa tornata elettorale, quattro anni fa) un incontro a porte chiuse in cui i tre candidati alla presidenza - in ordine alfabetico Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini - esporranno agli associati veneti i propri programmi. Un appuntamento che seguirà l'"audizione" del giorno prima in Sala Pininfarina a Roma davanti alla platea dei Giovani di Confindustria (dalle 10 alle 16).

Finita l'esposizione (uno alla volta, dettano le regole in questa tornata), Bonomi, Mattioli e Pasini faranno subito il bis martedì pomeriggio a Bologna

Compattare il Veneto è una mission impossible, perché oltre ai tradizionali campanilismi e alle partite personali per le vicepresidenze (caratteristica ricorrente delle elezioni confindustriali dove il segreto dell'urna facilita gli accordi per la formazione delle alleanze), ai nastri di partenza alcune territoriali si sono già schierate.

VenetoCentro (Treviso-Padova) e Venezia-Rovigo, che hanno messo in cantiere una super fusione, e Belluno si sono già schierate per Bonomi. Con la trevigiana Maria Cristina Piovesana, vicepresidente in pectore di Bonomi (sono i rumors, assieme ad Aurelio Regina, vecchia conoscenza in Viale dell'Astronomia), a guidare le truppe. Ma nella città del Santo, c'è qualche mal di pancia e nonostante i pronunciamenti ufficiali del Consiglio generale della mega-territoriale, c'è qualcuno come il presidente vicario Massimo Finco che in Sala Pininfarina com molta probabilità scriverà il nome di Pasini sulla scheda. 

confindustria
 

Centro trenta chilometri più in là, a Verona dove a dettare legge, raccontano imprenditori nordestini, pare sia la direttrice generale Rita Carisano, fanno il tifo per Licia Mattioli, candidata che potrebbe avere qualche chance anche a Vicenza, dove il presidente Luciano Vescovi non ha ancora schierato ufficialmente la propria confederazione. 

A Carraro vanno riconosciuti i tentativi di far parlare la regione con una voce sola, ma lo stesso industriale padovano pare che nell'urna voterà in maniera dissonante rispetto alla maggioranza veneta, dando invece il proprio voto all'acciaiere bresciano Giuseppe Pasini

Svanita la carta Andrea Illy, veicolata all'inizio dal proprio inner circle come la candidatura unitaria del Nordest, il Veneto potrebbe consolarsi con la nomina del presidente nazionale dei Giovani di Confindustria, partita su cui il vicentino Eugenio Calearo Ciman, classe 1982, figlio d’arte che per vita associativa sta ripercorrendo le orme del padre Massimo, prima alla guida dei baby industriali a Vicenza, poi presidente di Confindustria Vicenza, poi di Federmeccanica, pare in vantaggio sul siciliano Riccardo Di Stefano, vicepresidente in carica della squadra di Alessio Rossi. Un vantaggio maturato grazie all'appoggio, quasi compatto, del Nord. 

Il capitolino Rossi, bonomiano di ferro che secondo i rumors confindustriali punta alla presidenza di Unindustria Roma, lascerà la guida dell'associazione il 13 maggio. 

@andreadeugeni