Economia
Love It, l'agroalimentare a chilometro illimitato
Expo 2015, dedicato al tema dell'alimentazione, è stata un'opportunità che non poteva essere e non è stata mancata. Copagri l'ha colta, sia con un postazione – un padiglione composto da due cupole per un totale di 500 metri quadri – che ha permesso agli associati della Confederazione di illustrare le eccellenze alimentari dell'intero territorio italiano, i processi produttivi, le storie le culture, le tradizioni che dietro di queste produzioni si celano, di realizzare iniziative legate alla ristorazione come, ad esempio, cooking show, e di informazione e divulgazione sulla sicurezza e la qualità agroalimentare.
Non solo, Copagri ha agito e sta agendo in modo dinamico, portando Expo fuori dalla circoscritta vetrina milanese, guardando al mercato italiano ed a quello internazionale, attraverso nuove strategie che vanno oltre la produzione e che mirano anche alla commercializzazione del prodotto per consentire al produttore di riappropriarsi delle giuste quote di valore aggiunto che si formano a valle della filiera. Expo è stata anche l'occasione per il lancio del brand Love It, finalizzato a sostenere l'internazionalizzazione delle aziende italiane senza che questo sia essenzialmente legato alla sigla Copagri.
La Confederazione ha ideato il progetto, mettendolo però a disposizione di tutti gli operatori dell'agroalimentare che nel progetto stesso vedono un viatico ideale in cui credere e investire per dare nuove linfa alle quote di mercato che il settore detiene sul mercato internazionale. Per capire meglio di che cosa si tratta abbiamo incontrato il presidente Copagri, Franco Verrascina
Come nasce questo progetto?
Nasce da un’iniziativa che abbiamo voluto mettere in campo durante l’Expo di Milano insieme ad altri soggetti attivi nel campo dell’agroalimentare e che prevede, in vista della fine dell’Esposizione, un secondo step che inizierà il 24 ottobre attraverso il brand Love It. Ci siamo chiesti come poter prolungare l’esperienza positiva avuto con Expo e come poter valorizzare al meglio i nostri produttori: da qui ci siamo appassionati al progetto Love it
Di che cosa si tratta nello specifico?
Rappresenta l’occasione per far conoscere il nostro progetto per l'agroalimentare che ora, attraverso un brand nuovo, vogliamo portare in tutto il mondo. Un agroalimentare che io definisco a “chilometro illimitato” . Per questo dopo Milano porteremo Love It a Roma e Matera.
Come mai iniziate con queste tre città?
Perché sono tre luoghi simbolici. Milano, la città dell’Expo, Roma la Capitale che a breve ospiterà il Giubileo e Matera, capitale europea della Cultura nel 2019,
Il passo successivo?
Per il momento, dopo l’Italia, abbiamo previsto di aprire 30 negozi in tutto il mondo, dalle grandi capitali europee agli Usa, con un’attenzione particolare ai paesi emergenti.
Come sono organizzati questi negozi?
Si tratta di luoghi in cui non solo si possono degustare le specialità dei produttori che aderiscono al nostro progetto, ma dover poter comprare i prodotti delle aziende italiane e portale a casa propria. Chi sono i produttori che partecipano? Sono aziende italiane del settore agroalimentare. Love It ha l’ambizione di diventare il vero progetto del Made in Italy, mantenendo sempre la massima attenzione alla filiera. E’ importante che oltre alla quantità si mantenga sempre la qualità.
Come va promosso il made in Italy secondo lei?
Cercando di trasmettere messaggi positivi, dove gli attori
principali sono i protagonisti della filiera. Il nostro effetto speciale è il prodotto, con la sua storia, la sua cultura e il suo essere radicato in un territorio specifico.
Andrea Bufo