Economia

Coronavirus, anche la Bce scende in campo. Pronto il mini-bazooka di Lagarde

Andrea Deugeni

Dopo Bank of China, Fed, BoE, Australia e Canada,occhi ora sull'Eurotower che domani al termine del proprio Consiglio direttivo dovrebbe annunciare nuove misure

Un taglio dei tassi di deposito di 10 punti base a -0,60%, misure per fornire liquidità alle banche, forse con nuove aste Tltro a sei mesi e tasso pari a quello sui tassi di deposito o qualche punto sopra. Inoltre, non escluso un allargamento del quantitative easing, ora al ritmo di 20 miliardi al mese per dare sostegno a un’economia in difficoltà ed evitare crisi di liquidità.

carney bloomberg
 

Prima gli interventi massici della People's Bank of China. Il 3 marzo la Banca centrale canadese, quella australiana e la Federal Reserve. Il giorno dopo la Banca centrale indiana ha fatto sapere di avere misure allo studio. La Bank of Japan sta già pensando a interventi per garantire liquidità alle imprese in chiusura di anno fiscale e un ulteriore allargamento del quantitative easing.

Mentre le Banche centrali si muovono compatte per contrastare lo shock economico, ancora non quantificabile, causato dall'emergenza Covid-19, gli occhi sono naturalmente puntati sulle decisioni che assumerà domani la Bce. Decisioni che, secondo quanto avrebbe spiegato la presidente Christine Lagarde nella conference call di questa notte con i leader Ue, per il momento guardano a tutti gli strumenti disponibili, fra cui finanziamenti a bassissimo costo e liquidità. 

jerome powell
 


Gli analisti finanziari si aspettano da parte dell’Eutrotower una risposta piuttosto "aggressiva e forte” contro quello è il primo grande banco di prova della Legarde che è diventata operativa sulla tolda di comando della Bce a novembre: un taglio di 10 punti base del tasso di deposito e un Tltro con scadenze lunghe per le banche. Misure che per la banchiera francese dovranno essere inserite all’interno di un'azione coordinata da parte dei governi dell’Eurozona, altrimenti il Vecchio Continente potrebbe rivedere uno scenario che la riporterebbe indietro alla crisi finanziaria del 2008.

Dopo la Fed che la scorsa settimana ha tagliato a sorpresa il costo del denaro di 50 punti base e aumentato l'iniezione di liquidità sul mercato Repo, oggi sono scese in campo la Banca di Inghilterra, che ha messo a punto una vigorosa sforbiciata al costo del denaro di 50 punti base, e la Banca d’Islanda. Prima dell’apertura dei mercati la Bank of England guidata da Mike Carney ha tagliato il tasso di interesse dallo 0,75% allo 0,25%. Ha mantenuto l'obiettivo per gli acquisti di titoli di stato a 435 miliardi di sterline e il suo obiettivo di titoli corporate a 10 miliardi di sterline.

The Old Lady, come viene chiamato oltre Manica l’istituto, ha anche annunciato un pacchetto "completo e tempestivo di misure per aiutare le imprese e le famiglie del Regno Unito a superare lo shock economico che probabilmente sara' all’epidemia.

Queste misure, ha spiegato la Boe, "contribuiranno a mantenere le imprese attive e le persone nel mondo del lavoro e ad evitare che una perturbazione temporanea provochi danni economici più duraturi". Sempre stamane la Banca centrale d’Islanda ha abbassato il suo tasso di riferimento di 0,5 punti al 2,25% “in vista del deterioramento delle prospettive economiche in seguito all'accelerata diffusione del virus”.

Il 18 marzo, la Federal Reserve si riunirà nuovamente e potrebbe tagliare per la seconda volta in un mese i tassi di interesse. Il 3 marzo scorso la Banca centrale Usa è intervenuta per abbassare di mezzo punto percentuale i tassi, portandoli tra l'1% e l'1,25%. Ma ieri Donald Trump è tornato all'attacco del numero uno Jerome Powell, definendo l’istituto "patetico e lento nell'agire" e invitandolo a “stimolare” l'economia.

@andreadeugeni