Economia

Coronavirus, Dombrovskis:"Sì agli Eurobond. Servono forti investimenti subito"

Il vicepresidente dell'Ue: " Serve una risposta rapida e senza precedenti: ambiziosa, coordinata ed efficace"

Coronavirus, Dombrovskis: "Aperti ad ogni soluzione, anche agli Eurobond"
 

L'emergenza Coronavirus non dà tregua all'Italia ma anche all'Europa. La crisi travolge tutti e per questo servono investimenti subito e importanti. Lo conferma il vivepresidente dell'Ue Dombrovskis. "Siamo aperti a ogni opzione, abbiamo bisogno di una risposta ambiziosa, coordinata ed efficace contro la crisi. Serve una risposta rapida e senza precedenti. Nelle ultime settimane - spiega a Repubblica - abbiamo sospeso il Patto di stabilità e il divieto di aiuti di Stato alle imprese. Inoltre ci sono state le decisioni della Bce. Oggi portiamo un nuovo pacchetto: l’obiettivo è di preservare quanto più possibile imprese e occupazione. Più aziende salviamo, più posti di lavoro manteniamo, più veloce sarà la ripresa economica. Ecco perché abbiamo proposto “Sure”, uno strumento che avrà fino a 100 miliardi da prestare ai governi nazionali a condizioni vantaggiose per sostenere gli ammortizzatori sociali.

Inoltre abbiamo accordato massima flessibilità su come usare i fondi europei: potranno essere impiegati senza co-finanziamento nazionale e trasferiti tra le regioni di un Paese. Per raccoglierete i 100 miliardi di “Sure” chiediamo ai governi di fornirci garanzie per 25 miliardi: a quel punto la Commissione andrà sui mercati per raccogliere soldi che presteremo a condizioni favorevoli ai paesi che li richiederanno. “Sure” è interessante per i Paesi che hanno alti costi di finanziamento sui mercati.

"Abbiamo mobilitato - prosegue Dombrovskis - il 3% del Pil di denaro fresco e il 16% in garanzie. Inoltre i governi continuano ad annunciare nuove misure e ad aggiornare le stime dell’impatto del virus sull’economia. Diciamo che è una risposta molto forte. Stiamo mettendo in campo diverse misure capaci di aiutare i paesi con un alto costo di finanziamento, altre sono in discussione. L’Unione e i governi sono determinati a fare il necessario per assicurare una ripresa rapida".

"È logico usare il Mes come prossima linea di difesa perché è già capitalizzato e ha già capacità di prestito. Dobbiamo trovare un compromesso pragmatico, una soluzione su misura per questa crisi che ci permetta di attivarlo. Una qualche forma di condizionalità è legalmente necessaria, ma non stiamo parlando di una classica condizionalità macroeconomica. Si litiga anche sulla possibilità di reperire risorse sui mercati per aiutare l’economia a superare la recessione: lei è favorevole agli Eurobond? «Siamo in costante contatto con i governi. Sappiamo che stanno preparando delle proposte e sul tavolo c’è già quella francese. La Commissione lo ha detto chiaramente: siamo aperti a ogni opzione, abbiamo bisogno di una risposta ambiziosa, coordinata ed efficace contro la crisi. Siamo pronti a facilitare questo lavoro".