Economia
Coronavirus, Misiani:"No al salvataggio di aziende decotte con soldi pubblici"
Il viceministro dell'Economia: "Valutiamo la riforma del Reddito di Cittadinanza, serve uno strumento più reattivo"
Coronavirus, Misiani:"No al salvataggio di aziende decotte con soldi pubblici"
Il Coronavirus continua a tenere paralizzata l'Italia, anche se a fatica si tenta di ripartire con la "fase 2". Il governo è alle prese con il decreto (aprile), ormai diventato maggio, che dovrebbe fornire aiuti ad aziende e a famiglie in difficoltà economica. Ma il viceministro dell'Economia Antonio Misiani, non prevede tempi brevi per questo provvedimento. "Siamo in attesa - spiega al Corriere della Sera - che la commissione europea aggiorni il “Temporary framework” sugli aiuti di Stato in tempi di Covid-19: un passaggio determinante. Perché potrebbe aiutarci a migliorare i provvedimenti, per esempio sul fronte della liquidità con la durata massima dei prestiti, che oggi non può andare oltre sei anni e che, se la commissione lo concederà, si potrà allungare col prossimo decreto. Stiamo sciogliendo gli ultimi nodi valutando diverse opzioni. Sul reddito di emergenza siamo d’accordo su uno strumento per le famiglie che non hanno avuto accesso ad alcun aiuto mentre c’è discussione su come configurarlo. Una misura transitoria, legata all’emergenza. Per fronteggiare strutturalmente l’aumento della povertà, la strada è invece una riforma del Reddito di cittadinanza. Serve uno strumento più reattivo".
Nel decreto - prosegue Misiani - ci saranno misure per la ripatrimonializzazione. Che era un priorità anche prima della crisi, oggi è una emergenza. Lo Stato può dare il suo contributo, purché temporaneo e non invasivo. Per rilanciare lo sviluppo sostenibile serve uno Stato investitore paziente, non certo il salvataggio di aziende decotte coi soldi dei contribuenti. Sarà anche utile prevedere incentivi all’apporto di capitale privato e più in generale strumenti finanziari innovativi per invogliare le famiglie a investire nell’economia reale. Ci saranno anche sostegni a fondo perduto, stiamo valutando interventi di ristoro di affitti e bollette e in relazione alla perdita di fatturato. Potranno prendere forma di indennizzi cash o di parziale sconto delle tasse finora sospese. Sceglieremo il sistema più semplice e veloce. L’eccesso di burocrazia può uccidere l’economia".