Economia

Coronavirus, qualcuno pensi ai lavoratori fragili senza smart working

Riceviamo e pubblichiamo, aderendo alla richiesta dell’anonimato

Riceviamo e pubblichiamo, aderendo alla richiesta dell’anonimato

I lavoratori Pubblici e Privati già in possesso del certificato Medico Legale ai sensi dell'art. 26, c.2 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, che attesta che il lavoratore risulta in condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita, come da verbale di accertamento ex art. 3 c. 1 Legge 104/92 oppure con ex art. 3 c.3 Legge 104/92.Come prevedeva l'art. 26, c.2 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (e successive modifiche ed integrazioni)  estendeva la possibilità al lavoratore di protrarre l'assenza dal lavoro fino al 31 luglio 2020.

Tale assenza veniva equiparata a ricovero ospedaliero e non andava ad inficiare nel computo del comporto. (Raccomandazioni del Ministero della Salute)

Per un lavoratore fragile a volte non sono sufficienti i giorni di malattia ordinaria per fare fronte ai controlli, interventi e per la convalescenza a causa delle sue patologie.Alcuni CCNL (ad esempio quello della Sanità) prevedono che in tre anni non si possa superare 18 mesi di malattia ordinaria.Oltre a rischiare la decurtazione fino all'azzeramento dello stipendio rischia il licenziamento.

Alcuni lavoratori, dopo il 31 luglio 2020, sono stati di nuovo dichiarati  dal Medico Competente della propria Azienda  inidonei  temporaneamente fino al 15 ottobre 2020.

 

Per tanto sono stati messi d'ufficio in "malattia ordinaria" che va inficiare nel computo del comporto.

Quelli che a causa delle loro patologie avevano terminato i giorni di malattia ordinaria si sono trovati a casa senza stipendio.

Alcuni di questi, ho letto sulle pagine dei vari  gruppi su Facebook, sono gli unici a percepire un redditto in famiglia.

Altri lavoratori fragili non idonei  hanno fatto richiesta di ferie e recupero ore.

Cercando tra i giorni di ferie e i rimanenti giorni  di malattia ordinaria  di arrivare al 15 ottobre 2020.

Le ferie sono un diritto e un dovere del lavoratore per riposarsi e per "staccare la spina".

Non devo servire per proteggersi da una pandemia.

Purtroppo il virus non è scomparso e a causa dell'aumento dei nuovi casi di  positivi sintomatici e soprattutto degli asintomatici.

Tale categoria di lavoratori si trova in un forte disagio, paura e stress per il rientro sul posto di lavoro.

Non tutti i lavoratori possono lavorare in "smart working".Pensiamo a tutte quelle professioni obbligate a stare a stretto contatto con il pubblico.Partendo dai lavoratori degli ospedali e delle case di riposo; Operatori delle varie Associazioni di Soccorso; ecc

dei lavoratori del terziario come ad esempio dei negozi, autisti di bus, degli uffici front office; ecc 

Sperando che con l'arrivo  dell'autunno l'andamento dei soggetti positivi non aumenti ulteriormente.

Il lavoratore e la sua famiglia (monoreddito) che si trovano senza stipendio, a causa della sua inidoneità, come posso fare fronte al loro sostentamento?

Verrà previsto che tale periodo di ferie (agosto/settembre 2020) vengano equiparate, come prevedeva l'ex Art. 26, c. 2, a ricovero ospedaliero?

Quando verrà prorogato questo provvedimento?