Economia

Covid, 100 miliardi di scostamento. Ma lo spread torna ai livelli pre-virus

Spread ai livelli pre-Covid nonostante l'ultimo scostamento da 25 mld per l'emergenza. Non solo: Bny Mellon prevede il differenziale sotto i minimi di 90

Nonostante il governo abbia appena varato il terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro, per prorogare la Cig e aiutare i settori economici in difficoltà (intervento che porta a 100 miliardi lo scostamento complessivo accumulato dallo scoppio dell’epidemia da coronavirus e che porterà il rapporto debito/Pil, secondo le previsioni del Governo, ad un soffio dal 157%), il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi sta per un uscire da un tunnel lungo ben 5 mesi, assestandosi ai livelli pre-Covid. Un arco temporale che ha avuto il suo inizio lo scorso 21 febbraio, precisamente da Codogno, quando è stato scoperto il giovane italiano positivo al coronavirus, il famoso paziente 1.  

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Lo spread tra i titoli italiani e tedeschi è indicato infatti sulla piattaforma Mts a 146 punti (151 basis point la chiusura di ieri), ad un passo dal livello di chiusura di lunedì 24 febbraio scorso (144,4 punti base) quando i mercati iniziarono a scontare la diffusione della pandemia in Italia e il differenziale iniziò una corsa, superando i 300 punti base a metà marzo, prima dell'intervento deciso della Bce. Fu infatti la dichiarazione, quella giusta, della presidente Christine Lagarde, che dopo una prima gaffe in cui sentenziò che l'Eurotower “non si occupa di ridurre lo spread”, corse immediatamente a rettificare spiegando che la Bce non avrebbe consentito una frammentazione dei mercati dell’eurozona, a bloccare l'apertura della forbice dei rendimenti tra i titoli di riferimento italiani e tedeschi. Il rendimento dei Btp italiani a dieci anni oscilla intorno all’1% ed è sceso sotto la soglia psicologica dell'1%, a 0,98%. Solo due mesi fa il Tesoro collocava il nuovo Btp Italia, a cinque anni, al tasso dell’1,4%.

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Grazie al varo da parte del Consiglio europeo del Recovery Fund da 750 miliardi, che porterà in dote, fra prestiti e sussidi, 209 miliardi al nostro Paese riducendo l'ammontare dei titoli di Stato che il Tesoro dovrà emettere nel 2021 per finanziarsi, gli investitori gettonano i Btp, fiduciosi sulle prospettive dell’economia tricolore proprio grazie all’intervento del mega fondo europeo. 

C’è di più. La società di gestione fondi, Bny Mellon, prevede che il ristringimento del dfferenziale prosegua sotto i 90 basis point. Per Paul Brain, gestore della società, il Recovery Fund “è estremamente importante per l'integrazione dell'Ue, per i mercati delle obbligazioni e per l'euro”. Secondo quanto riporta Milano Finanza, Brain in particolare è ottimista sugli spread tra la periferia e i Paesi centrali dell'Ue che potrebbero ridursi nel tempo per due ragioni: la prima è che, “poiché tutti i Paesi stanno garantendo il nuovo debito, allora il rischio di credito tra i titoli sovrani è ridotto”. La seconda è che se, “i 750 miliardi verranno messi a buon frutto e risulteranno in una crescita economica, allora il rischio di solvibilità è ridotto in tutta l'Ue”.

Per i Paesi centrali i rendimenti obbligazionari potrebbero registrare un modesto aumento, per via dell'aumento del debito sul loro bilancio. "A ogni modo – prosegue Brain - se l'outlook economico dell'Ue dovesse migliorare, con un aumento del gettito fiscale, allora sarà anche più facile pagare i costi del debito stesso". E, nonostante l'ammontare delle risorse sotto forma di sussidi rispetto a quelle nella veste di finanziamenti, sia stata ridotta, Brain ritiene che il differenziale scenderà ancora.

"Originariamente si parlava di 500 miliardi, ma alla fine questa cifra è stata alleggerita come concessione ai quattro Frugali; eppure, si tratta ancora di un contributo positivo molto importante per l'Europa", dice il gestore. E a questo punto Brain prevede che il restringimento dello spread prosegua fino a scendere persino al di sotto dei minimi precedenti di 90 punti base:

Il motivo? "Una combinazione del Recovery Fund e dei significativi programmi di acquisto titoli della Bce dovrebbe ridurre il rischio di credito in tutta l'Ue per le obbligazioni governative e societarie", conclude.