Economia
Crolla il lusso, Lvmh affonda e trascina il settore: allarme ricavi e stime tagliate. Soffrono anche i brand italiani
Tutto il settore in sofferenza, pesano la frenata cinese e i timori sui dazi

Crolla il lusso, Lvmh affonda e trascina il settore. Soffrono anche i brand italiani
Parte male la stagione delle trimestrali del lusso, in calo in Europa in scia ai ricavi sotto le attese di Lvmh (-5,3% a 499,4 euro a Parigi): Burberry -2,6%, Kering -1,5%, Richemont -2,16%, Hermès -0,8%. A Milano Ferragamo -1,45%, Cucinelli -0,7%, Moncler -0,6%.
"La performance di Lvmh nel primo trimestre 2025 è stata debole come nel terzo trimestre 2024, alimentando i timori degli investitori sulla ripresa della domanda nei prossimi trimestri", dicono gli analisti di Intesa Sanpaolo, che evidenziano i nuovi rischi per il sentiment dei consumatori Usa alla luce dell'impatto dei dazi.
Il fatturato di Lvmh, sottolineano gli esperti di Banca Akros, è stato del 5% circa al di sotto delle stime del consenso. "Vediamo la notizia come negativa per il settore nel suo complesso, dati i segnali di un contesto in deterioramento sia in Asia, sia negli Usa rispetto al quarto trimestre 2024". Barclays sottolinea che "I ricavi del primo trimestre" di Lvmh sono stati inferiori alle previsioni, soprattutto nella divisione chiave che comprende fashion e pelletteria. Il principale driver per il rallentamento è stato il consumatore cinese, e in particolare i turisti cinesi in Giappone". Usb e Equita sono pessimisti su Lvmh.
"Ricavi molto più deboli di quanto temuto per via della forte decelerazione cinese", dice Usb sui numeri di fatturato trimestrale di Lvmh (rating neutral ma target price abbassato da 650 a 569 euro). Il fatturato del colosso francese, spiegano gli analisti di Equita, è stato "sotto le attese". Gli esperti hanno abbassato del 7% il prezzo obiettivo su Lvmh, che scende a 620 euro, con rating hold. Sempre Equita ha ridotto del 10% a 6,4 euro il prezzo obiettivo su Ferragamo (5,11 euro il valore del titolo in Borsa), confermando la raccomandazione hold. Gli analisti si aspettano una "partenza d'anno debole" per il gruppo di Firenze con "velocità di uscita dal trimestre in peggioramento".
A questo "si aggiungono anche gli effetti indiretti attesi sulla domanda di settore dalla recente incertezza legata ai dazi sia negli Usa (Ferragamo è il secondo titolo più esposto nel settore dopo Brunello Cucinelli, con quasi 30% del fatturato negli Stati Uniti) sia in Cina (esposizione al consumatore cinese vicina al 30% medio di settore)", spiegano gli esperti. Le stime su Ferragamo per il 2025 vengono abbassate del 6% sul fatturato e del 27% sull'Ebit. "La visibilità sul ritorno a crescite e margini sostenibili nel breve periodo rimane bassa, considerando anche la fase di transizione manageriale", spiega ancora Equita.
Le vendite di Lvmh sono calate del 3% nel primo trimestre, attestandosi al di sotto delle attese e confermando un rallentamento del settore, con i consumatori che hanno frenato gli acquisti di moda di lusso in un contesto economico incerto. Si tratta del primo gruppo del lusso al mondo con marchi di alta gamma come Louis Vuitton, Dior, Bulgari e il cognac Hennessy, i cui ricavi sono stati pari a 20,3 miliardi di euro nei tre mesi fino a marzo.
Il risultato deludente si confronta con una crescita dell'1% nel quarto trimestre e con le attese degli analisti che vedevano un aumento del 2% nel primo trimestre 2025. Del resto la divisione moda e pelletteria, che include i brand Louis Vuitton e Dior e rappresenta quasi la metà delle vendite del gruppo e oltre tre quarti dell'utile operativo, ha visto un calo del 5%, ben al di sotto delle aspettative.