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Da Mirafiori a Pomigliano e Termoli: produzione di veicoli non sufficiente

di Redazione Economia

Nel 2021, all'epoca della fusione tra Fiat-Chrysler e Groupe PSA, c'erano 51.300 dipendenti in Italia, un numero sceso oggi a 42.700.

Da Mirafiori a Pomigliano e Termoli: in Italia 42mila lavorano per Stellantis

C'e preoccupazione sui volumi produttivi degli stabilimenti Stellantis. A Mirafiori, dove in passato la produzione della 500 elettrica aveva portato vantaggi, si prevede un rallentamento: è stata confermata la cassa integrazione dal 12 febbraio al 3 marzo per le linee della city car e della Maserati. Dopo la sospensione della produzione a dicembre per Maserati Ghibli e Quattroporte, sembra che il modello Levante possa subire la stessa sorte, poiché il fornitore di sedili, Lear, non ha ordini a partire da aprile. Questo è quanto riportato dal Corriere della Sera. Rimangono invariati i modelli elettrici Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio, ma bisognerà attendere il 2027 per un nuovo SUV del Tridente e il 2028 per la Quattroporte elettrica. Sono prospettive lontane in una fabbrica che un tempo produceva 3,8 milioni di esemplari, inclusa la celebre Fiat 500 progettata da Dante Giacosa.

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Nel 2023, Stellantis ha concluso l'anno con 751.384 veicoli assemblati, di cui 521.104 automobili e 230.280 veicoli commerciali, registrando un aumento del 9,6% rispetto al 2022. Tuttavia, questo risultato è ancora lontano dal milione di veicoli auspicato dal governo e raggiunto per l'ultima volta nel 2017, durante la gestione di Sergio Marchionne. Nel corso degli anni, anche il numero di dipendenti è diminuito, con incentivi e piani di espansione che hanno portato molti a lasciare l'azienda o a anticipare il pensionamento. Nel 2021, all'epoca della fusione tra Fiat-Chrysler e Groupe PSA, c'erano 51.300 dipendenti in Italia, un numero sceso oggi a 42.700. Nel 2004, il bilancio consolidato di FCA mostrava un numero globale di risorse pari a 160.549, di cui 71.329 in Italia.

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Va notato che questi numeri includono anche quelli del settore della componentistica, con 166.800 addetti distribuiti tra 2.167 imprese, ma solo il 64,5% di questi dipendenti è legato a StellantisIveco, poiché molti fornitori lavorano per diversi costruttori automobilistici. Nel complesso, in Piemonte, dove si trova l'impianto di Mirafiori, ci sono 56.800 dipendenti, e secondo Carlos Tavares, Mirafiori è a rischio di tagli alla forza lavoro a causa delle politiche del governo Meloni. Un altro sito a rischio è Pomigliano, l'unico impianto che attualmente non ha assegnate piattaforme elettriche, ma la conferma della produzione della Panda fino al 2026 ha garantito la fine degli ammortizzatori sociali dopo 15 anni. A Cassino, è stato annunciato l'arrivo di una piattaforma elettrica di grandi dimensioni, anche se nessun modello specifico è stato assegnato; la crescita di Maserati Grecale (+3.640, +27%), tuttavia, non ha compensato la flessione di Alfa Romeo Giulia e Stelvio nel 2023 (-9.840, -24%).

A Melfi sono state presentate cinque vetture, la prima delle quali sarà lanciata quest'anno, ma 4.662 dipendenti saranno in solidarietà fino ad agosto, mentre oltre 1.300 lavoratori sono stati spostati a Pomigliano e Termoli. A Termoli, la transizione da motori a benzina a batterie per i 2.100 operai metalmeccanici inizierà solo nel 2026. Anche Modena è interessata dalla cassa integrazione, grazie alla Maserati MC20 che aveva evitato questa situazione in passato: 220 lavoratori, tra operai e impiegati, saranno in cassa fino al 17 febbraio, con la prospettiva di soli 10 giorni di lavoro a marzo. Per quanto riguarda la VM di Cento, specializzata in motori diesel, che ha ridotto il personale da oltre mille dipendenti a circa 400 negli ultimi anni, si prevede una diversificazione verso i propulsori marini con l'ingresso di un nuovo partner industriale.