Economia

Davide Serra: "Crisi? Peggio del 2011. Mercati contro la cacciata di Draghi"

Il finanziere ad del fondo Algebris: "La destra al governo sarà più razionale. Meloni ha capito che con gli investitori non si scherza"

Davide Serra: "Quella cena a Londra. In 35 su 40 contro l'Italia"

La crisi energetica che sta colpendo l'Europa in seguito alle ritorsioni di Putin per le sanzioni, è ogni giorno più preoccupante. Il prezzo del metano ha raggiunto ieri la quota record di 321 euro al megawattora. Il Paese messo peggio per una serie di fattori concatenati è proprio l'Italia, su cui anche i mercati sembrano volersi accanire. "Un mese fa - spiega il fondatore del fondo Algebris Davide Serra alla Stampa - c’è stata una cena a Londra con quaranta tra banchieri d’investimento e gestori di fondi: trentacinque di loro avevano in testa di vendere allo scoperto titoli italiani", racconta il finanziere. Il ragionamento che fanno è semplice, quasi ovvio. Se non sono bastati Mario Draghi, 80 miliardi regalati dall’Europa e altri 120 miliardi a tasso zero per cambiare la rotta, allora Roma non riuscirà a ripagare il suo debito. Abbiamo rinunciato al nostro Ronaldo, dopo vent’anni è esplosa l’inflazione e abbiamo il debito nominale più alto fra i Paesi del G10: è normale che se la prendano con noi, siamo come un'azienda in difficoltà e con la prospettiva di non fare utili per un po'".

Il Financial Times - prosegue la Stampa - scrive che gli hedge fund stanno preparando la più grande scommessa speculativa contro l’Italia dal 2008, e il fondatore di Algebris Serra non è affatto sorpreso. "L'Italia non ha mai affrontato una situazione così difficile. Nel 2011 c’era un tema di credibilità, ma l’economia reale marciava, i tassi scendevano e non c’era la guerra. Oggi invece, dal punto di vista di chi ci finanzia, avevamo il migliore di tutti e lo abbiamo mandato a casa. Previsioni meteo così brutte non le ho mai viste. Non posso credere che il centrodestra non abbia qualcuno che glielo spieghi: c’è una tempesta di neve, bisogna essere pronti e attrezzati, non pensare di uscire in ciabatte. Comunque, appena arriveranno al governo saranno molto più razionali rispetto alle promesse. Giorgia Meloni ha capito che un conto è fare campagna elettorale in Italia, un altro parlare ai mercati e agli investitori".