Economia
Stop ai dazi ma JPMorgan spegne gli entusiasmi: "Rischio recessione mondiale al 60%"
Una delle più grandi banche degli Stati Uniti annuncia scenari da brividi. Ecco i motivi



JPMorgan fa i conti per la crisi mondiale in corso: "Ecco che cosa potrebbe succedere"
Neanche il tempo di esultare per la sospensione dei dazi per 90 giorni a tutti i Paesi (esclusa la Cina) che da una delle più importanti banche mondiali arriva un annuncio che mette i brividi. La decisione di Trump, infatti, potrebbe non aver fermato la recessione a livello globale. Secondo gli analisti di JPMorgan Chase c'è ancora un rischio del 60% di una crisi economica negli Stati Uniti e nel mondo. "In combinazione con il caos politico in corso sul commercio e sulle questioni fiscali interne, insieme alle perdite ancora ampie nei mercati azionari e al colpo alla fiducia, rimane difficile vedere gli Stati Uniti evitare la recessione", hanno scritto gli economisti di JPMorgan nel loro rapporto. Il documento sostiene anche che "a parità di condizioni", la decisione di allentare le tariffe "draconiane" specifiche per paese annunciate nel "Giorno della Liberazione" è positiva.
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"Tuttavia, non tutto il resto è uguale e la situazione rimane preoccupante". In particolare, JPMorgan sottolinea che le tariffe universali del 10% ancora in vigore sono un "grande choc", pari a 7,5 volte lo choc della guerra commerciale del 2018-2019. "Più scioccante è l'aumento delle tariffe cinesi a un sorprendente 125%", sottolineano gli analisti, osservando che ciò equivale a un aumento delle tasse di circa 860 miliardi di dollari. "Crediamo che la guerra degli Stati Uniti al commercio sia tutt'altro che finita, e oggi è stata solo la fine dell'inizio", conclude il report.