Economia
Cina, la guerra dei dazi è iniziata. Xi risponde ai ricatti di Trump: colpiti prodotti Usa con tariffe più alte del 10-15%
Pechino da oggi applica tariffe più alte del 10-15%: ecco su quali specifici prodotti

Donald Trump - Xi Jinping

Donald Trump e Xi Jinping

Donald Trump e Xi Jinping
Guerra dei dazi Usa-Cina, la risposta di Pechino è arrivata
Donald Trump ha fatto ufficialmente iniziare la guerra dei dazi, oltre a colpire con tariffe del 25% Canada e Messico, il tycoon ha deciso di dare un segnale anche al grande nemico, la Cina. Gli Usa avevano attivato i nuovi prezzi maggiorati sulle importazioni cinesi già da febbraio, si tratta di un dazio generale del 10% e negli ultimi giorni questa percentuale è raddoppiata, ora siamo al 20%. Ma la risposta della Cina non si è fatta attendere, Pechino ha accusato Washington di "minare" il sistema commerciale multilaterale. E poi è passata al contrattacco. Da oggi, 10 marzo, il Dragone infatti applica nuove tariffe più alte - del 10% e del 15% - su alcuni prodotti agricoli americani, in risposta all'ultimo aumento lanciato dal capo della Casa Bianca.
Leggi anche: Mastercard, che cosa succede? Disagi in corso per migliaia di italiani, ecco perché
Le tariffe doganali cinesi più elevate sui prodotti in arrivo dagli Stati Uniti (quelle al 15%) toccano - riporta Sky Tg 24 - pollame, grano, mais e cotone. Al momento restano più contenuti (al 10%) i dazi imposti su soia, sorgo, carne suina, bovina, prodotti ittici, frutta, verdura e latticini. La scelta dei prodotti su cui applicare gli aumenti sarebbe una mossa ragionata: gli analisti sostengono che i dazi di ritorsione della Cina siano stati concepiti per colpire la base elettorale di Trump, pur rimanendo sufficientemente contenuti da lasciare spazio alla negoziazione di un accordo commerciale.
Ma la Cina rischia di pagare un prezzo molto alto per questa decisione di Trump, visto che la sua economia stava attraversando già un periodo di fortissima crisi dovuta alla debolezza dei consumi, a una prolungata crisi del debito nel settore immobiliare e all'elevata disoccupazione giovanile. Le esportazioni cinesi hanno subito un brusco stop nei primi due mesi dell'anno, la crescita è stata solo del 2,3% rispetto all'anno precedente, mentre negli ultimi mesi del 2024 si viaggiava a cifre nettamente superiori, a dicembre ad esempio la crescita registrata era stata del 10,7%. Trump giustifica questi dazi con il tentativo di fermare "le spedizioni di Fentanyl negli Usa", ma per Pechino quello degli Stati Uniti è "solo un ricatto".