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Economia
Debito globale da record a 307 mila mld, colpa anche dei tassi troppo alti

Debito mondiale boom, verso il tracollo economico. Ecco i Paesi più in difficoltà

Salgono i tassi di interesse ma sale in parallelo il debito mondiale (complessivo di governi, imprese, società finanziarie e famiglie) secondo i dati dell’Istituto di Finanza Internazionale (IIF) nel suo ultimo rapporto su “La ricerca della sostenibilità”. Infatti il saldo residuo delle passività pubbliche e private a livello globale è cresciuto nel primo semestre del 2023 di 10mila miliardi di dollari. Il volume totale è ora al record di 307mila miliardi di dollari. Rispetto a dieci anni fa 100 mila miliardi in più

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Un aumento che ha invertito un trend di 21 mesi in cui il debito era diminuito. I paesi che più hanno contribuito a questo aumento sono stati Francia, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito insieme a Cina, India e Brasile. Il debito accumulato è oggi il 336% del Pil mondiale (+2 rispetto al 2022). L’Istituto conferma che “Con la moderazione delle pressioni sui salari e prezzi, sebbene non siano ancora tornati ai livelli target delle banche centrali, ci aspettiamo che il rapporto superi il 337% del PIL entro la fine dell’anno”.

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Debito mondiale, livelli allarmanti del debito nei paesi emergenti

Nei Paesi emergenti, ad eccezione della Cina, il debito pubblico è cresciuto leggermente nell’ultimo semestre (57% sul Pil) con un’evidente crescita dell'aumento di emissioni obbligazionarie in euro, per difendersi dal dollaro. L’IIF esprime preoccupazione perchè “i livelli del debito pubblico sono a livelli allarmanti in molti paesi e l’architettura finanziaria globale non è preparata a gestire i rischi associati alle tensioni sui mercati del debito nazionali”. 

La crescita abnorme dei tassi in Europa e Usa si è riflessa sulla composizione del debito. E’ calato il peso del credito bancario alle famiglie e alle società non finanziarie mentre sta crescendo l’attività nei mercati del credito privato.

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La realtà del debito familiare ora è molto chiara:  in calo nel mondo sviluppato e ricco, in crescita nel blocco dei paesi poveri ed emergenti. Nel rapporto dell’Istituto si legge che mentre la crescita del credito in paesi come Corea del Sud, Cina o Tailandia mantiene il rapporto debito/PIL delle famiglie su livelli chiaramente più alti rispetto a prima della pandemia, nei paesi a reddito più elevato la tendenza è opposta e il rapporto debito/PIL è calato nel primo semestre 2023 al livello più basso degli ultimi due decenni. La conclusione dell’ Istituto è che “Il debito dei consumatori è, nei mercati ricchi, ancora a livelli gestibili e questo potrebbe permettere ancora aumenti alle banche centrali”. Nessuno però se lo augura.

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