Def, Pil rivisto in rialzo all'1,5% nel 2017. Confermata la rottamazione-bis - Affaritaliani.it

Economia

Def, Pil rivisto in rialzo all'1,5% nel 2017. Confermata la rottamazione-bis

Il consiglio dei ministri approva il documento che aggiorna il testo approvato ad aprile. Crescita stimata all'1,5% nel triennio 2017-2019

Una crescita sostenuta, dell'1,5% per il triennio che consentirà al governo di varare una legge di Stabilità che "non sarà certo depressiva". Un soddisfatto Paolo Gentiloni, assieme al ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, illustra così la nota di aggiornamento al Def, il quadro macroeconomico prospettico disegnato dall'esecutivo all'interno del quale Palazzo Chigi preparerà la manovra, l'ultimo suo provvedimento più importante, assieme alla nuova legge elettorale. "Abbiamo numeri di crescita più alti e più stabili", ha spiegato il presidente del Consiglio al termine del Cdm che ha approvato la nota di variazione al Def.

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Nel testo approvato in primavera veniva prevista una crescita dell'1,1% nel 2017, e dell'1% nel 2018 e nel 2019.  "Qualcuno potrà dire che è una previsione troppo ottimistica, ma credo che sia pienamente giustificata dalle politiche che metteremo in atto. Un discreto grado di ottimismo è giustificato", ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Rispetto allo schema approvato ad aprile sale anche il deficit, che il prossimo anno viene portato all'1,6% dall'1,2% previsto.  Nel 2019 l'indebitamento netto dovrebbe scendere allo 0,9% e nel 2020 a 0,2% che - ha spiegato Padoan -  "che tecnicamente" consente "il sostanziale" raggiungimento del pareggio di bilancio.

Il debito pubblico, anche al netto del sostegno al sistema bancario, nel 2017 è destinato per la prima volta a scendere. Dal 132% sul pil stimato dall'Istat per il 2016 si passerà al 131,6% nel 2017 e al 129,9% nel 2018Il ministro ha posto l'accento anche sul tema del rispetto delle regole europee, spiegando che l'attuale impianto prevede una correzione del deficit strutturale, il parametro che conta per il rispetto delle norme comunitarie, dello 0,3%. Obiettivo concordato con Bruxelles e più morbido rispetto allo 0,8% inzialmente previsto.

I risultati economici "che sono stati resi possibili dalle riforme varate dal governo Renzi e che noi abbiamo proseguito ci hanno consentito una discussione con l'Ue che ha portato margini favorevoli di finanza pubblica e che ci porterà a proporre al Parlamento una legge di bilancio non depressiva, che non sarà un freno alla tendenza positiva dell'economia", ha commentato il presidente del Consiglio.

Rispetto al rapporto tra la nota aggiornata e la manovra, il ministro dell'Economia ha sottolineato che il nuovo quadro di finanza pubblica  "permette di dire con chiarezza che le clausole" di salvaguardia su Iva e accise "saranno totalmente eliminate", "che le politiche invariate saranno sostenute e che ci potranno essere margini per alcune priorità selezionate".

Porte aperte, o almeno non ancora chiuse, a una nuova riapertura della rottamazione delle cartelle esattoriale, che potrebbe consentire di includere anche una parte delle circa 100 mila domande respinte. "È una delle tante misure che stiamo valutando, vedremo", ha detto il minsitro interpellato sulla questione. Sulle pensioni invece è intervenuto direttamente il presidente del Consiglio, spiegando che "i margini per discutere ci sono sempre, ma non per fare operazioni generalizzate. Valuteremo delle operazioni puntuali".