Economia
Deutsche Bank: 6 miliardi di perdita. Via 26 mila dipendenti e stop cedole
Dopo la Volkswagen (che ieri ha annunciato la prima perdita in 15 anni a causa dello scandalo Dieselgate), conti pessimi anche per un altro simbolo del capitalismo tedesco. Le inchieste giudiziarie e una vigorosa pulizia di bilancio costano infatti al bilancio di Deutsche Bank, uno degli istituti di credito leader in Europa, oltre 6 miliardi di perdita nel terzo trimestre dell'anno rispetto al risultato negativo di appena 94 milioni nello stesso trimestre dell'anno scorso. A far sprofondare i conti del gruppo, infatti, sono stati gli oneri accantonati per vicende giudiziarie negli Usa e in Europa e la maxi-svalutazione della partecipazione detenuta nell'istituto cinese Hua Xia Bank. Due mazzate che hanno costretto i vertici a varare un drastico piano di riassetto.
La scura calerà in primis sul personale, voce su cui al momento pesano, ha fatto sapere la banca, circa 9mila gli esuberi ai quali si aggiungeranno altre 6mila con contratti esterni che fanno capo alla divisione Global technology&operation. In tutto i posti di lavoro tagliati, secondo quanto riporta Bloomberg, saranno 26 mila, a cui si aggiungerà la chiusura di 200 filiali, tutte in Germania. Oltre alla cura da cavallo sul personale, Deusche Bank ridurrà il perimetro delle attività, soprattutto in America Latina. In dettaglio verranno chiuse le operazioni in Argentina, Cile, Messico, perù, Uruguay, Danimarca, Norvegia, Malta e Nuova Zelanda. Le attività di trading in Brasile verranno trasferite negli hub regionali. Mentre per l'Europa centro-sud la banca smentisce le ipotesi di ridimensionamento. In quest'area invece "rafforzerà la sua presenza puntando su sinergie tra private banking e wealth management".
La banca per l'Italia, Paese dove conta oltre 3 milioni di clienti, 4mila dipendenti, 1.500 promotori finanziari e 627 'punti vendita', in particolare conferma la sua posizione secondo la quale la penisola "rimane un mercato chiave", area "in cui è presente dal 1977 e che rappresenta il secondo mercato europeo per il gruppo". In Italia Deutsche Bank Infine, ci sarà una stretta sui flussi di dividendi destinati agli azionisti che rimarranno a secco nel 2015 e nel 2016 (la banca tornerà a distribuirli nel 2017), un annuncio che ha affossato il titolo alla Borsa di Francoforte, dove Deutsche Bank lascia sul terreno il 3,50%.
Il piano prevede risparmi per 3,8 miliardi di euro entro il 2018, con oneri per la ristrutturazione tra 3 e 3,5 miliardi di cui i due terzi saranno spesati l'anno prossimo. Nel 2018 il livello dei costi totali dovrà essere inferiore a 22 miliardi di euro. "Abbiamo quattro obiettivi. Diventare più semplici ed efficienti, detenere meno rischi modernizzando la struttura, migliorare la capitalizzazione e infine avere maggiore disciplina", ha commentato il co-Ceo John Cryan.
Dall'altra sponda dell'Atlantico, intanto, emerge secnondo quanto riporta il New York Times, che il gruppo tedesco è vicino al patteggiamento con le autorità americane, che l'accusano di aver violato le norme sulle sanzioni con transazioni con Paesi quali Siria e Iran. Deutsche Bank dovrebbe pagare 200 milioni di dollari per risolvere la disputa. Un accordo con The New York Department of Financial Services e la Federal Reserve sarà annunciato la prossima settimana.
L'accordo di Deutsche Bank con le autorità di regolamentazione non risolverà le inchieste aperte dall'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan e l'ufficio del procuratore di Manhattan. Deutsche Bank potrebbe dover affrontare indagini su possibili attività di riciclaggio di denaro a Mosca. Potrebbe essere anche messa sotto esame per possibili manipolazioni dei tassi di cambio. L'istituto di credito ha comunicato di recente al mercato che prevede di accantonare altri 1,3 miliardi di dollari per coprire le sanzioni legali future.