Economia
Difesa, joint venture Leonardo-Rheinmetall: Italia verso maxi ordine di panzer
"La più grande commessa di blindati del colosso teutonico". Il Ceo di Leonardo, Cingolani: "Opportunità unica"
Leonardo e Rheinmetall, accordo per armamenti terrestri
L’asse italo-tedesco è caldissimo. Nel giorno del via libera definitivo da parte dell’Ue alla fusione tra le due compagnie aeree Ita e Lufthansa, arriva anche l’annuncio di un memorandum d’intesa volto alla creazione di una nuova Joint venture paritetica tra Leonardo e la società tedesca Rheinmetall che ha l'obiettivo di sviluppare sistemi di difesa terrestre.
Poco prima dell’annuncio, l’Ansa scriveva, rilanciando il giornale tedesco Handelsblatt: “L'Italia vuole ordinare oltre 550 panzer alla tedesca Rheinmetall. Si tratterebbe dell'ordine più grande di blindati nella storia dell'impresa di armi”. Secondo il sito tedesco, lo Stato italiano vuole ordinare panzer del tipo Panther e Lynx. "I renani cooperano in questo con Leonardo".
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Il contratto, con un arco temporale di 15 anni, dovrebbe avere un valore di circa 20 miliardi di euro, parte dei quali destinati alla manutenzione. Stando a quanto riporta il sito tedesco l'Italia dovrebbe ottenere almeno 350 panzer Lynx e oltre 200 Panther.
Il colosso delle armi tedesco Rheinmetall e l'italiana Leonardo hanno stabilito che la sede della jointventure sarà in Italia. La joint venture diventerà l'appaltatore quando il governo di Roma finalizzerà l'ordine. La maggior parte del lavoro dovrebbe essere svolto in Italia.
Rheinmetall è ritenuta la maggiore industria tedesca nel campo degli armamenti, le sue principali fabbriche si trovano a Düsseldorf, Kassel e Unterlüß. L'accordo e' finalizzato allo sviluppo industriale e alla successiva commercializzazione del nuovo carrarmato Main Battle Tank (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armoured Infantry Combat System (AICS) in seno ai programmi dei sistemi terrestri dell'Esercito italiano.
Il Panther KF51 in azione: dal sito di Rheinmetall
Le linee di assemblaggio finale, i test di omologazione dei mezzi, le attività di consegna e il supporto logistico saranno realizzati in Italia con una quota italiana del 60%. Come spiega una nota, la joint venture, con sede in Italia, sara' il Lead System Integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani MBT e AICS e definira' anche la roadmap per la partecipazione nel futuro Main Ground Combat System (MGCS) europeo.
Nei programmi MBT e AICS, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l'integrazione dei sistemi di armamento saranno sviluppati e prodotti da Leonardo in base ai requisiti richiesti dal committente italiano. Le tecnologie sviluppate costituiranno la base per lo sviluppo del futuro MBT europeo (MGCS) e delle nuove versioni rivolte all'export internazionale. Con il Panther, carrarmato di nuova concezione, e il nuovo veicolo da combattimento della fanteria Lynx, Rheinmetall dispone di un'adeguata tecnologia di base su cui costruire entrambi i programmi.
L'attuazione del MoU siglato oggi sara' soggetta alla preventiva approvazione delle Autorita' di regolamentazione competenti, tra cui la Commissione Europea e le rispettive Autorita' nazionali garanti della concorrenza. "Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologia della difesa, stanno unendo le forze per realizzare progetti ambiziosi", ha osservato Armin Papperger, Ceo di Rheinmetall AG.
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"Vogliamo stabilire insieme nuovi standard e aprire le porte a una nuova generazione di tecnologie all'avanguardia per veicoli da combattimento, in e per l'Europa. In questo modo ci rivolgiamo al mercato italiano e ad altri paesi partner che hanno bisogno di modernizzazione nel campo dei sistemi di combattimento". Per Roberto Cingolani, Amministratore Delegato di Leonardo "le sinergie industriali e tecnologiche tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un'opportunita' unica per sviluppare carri armati e veicoli di fanteria all'avanguardia. Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale verso la creazione di uno spazio della difesa europeo".
Sondaggio, il 63% degli italiani è contrario all'aumento di spese per la difesa
La notizia arriva nel giorno in cui viene diffuso un sondaggio dello European Council on Foreign Relations in cui emerge che l'Italia è il Paese in Europa - tra quelli presi in esame, ovvero 15 - in cui si registra la maggiore ostilità ad un aumento delle spese militari. La rilevazione è stata pubblicata in vista del summit Nato della prossima settimana. Con il 53%, gli italiani sono secondi solo a Bulgaria e Grecia nel ritenere "una cattiva idea" l'invio di nuove armi e munizioni all'Ucraina; il 57% degli intervistati crede poi che l'Europa dovrebbe spingere Kiev ad un accordo con Mosca, ancora dietro solo Grecia e Bulgaria. L'80% è contrario all'invio di truppe per combattere.