Disoccupazione giovanile ai minimi dal 2012. l'Istat alza le stime sul Pil +1%
Nel terzo trimestre del 2016 il Pil è aumentato dello 0,3%. In calo la disoccupazione giovanile: ai minimi dal 2012
Cresce il Pil nel terzo trimestre 2016
Nel terzo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo e' aumentato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e dell'1% nei confronti dello stesso periodo del 2015. Lo comunica l'Istat che ha rivisto al rialzo la stima preliminare diffusa il 15 novembre scorso, quando aveva rilevato lo stesso aumento congiunturale dello 0,3% e una crescita tendenziale dello 0,9%.
Il terzo trimestre del 2016, informa l'istituto di statistica, ha avuto due giornate lavorative in piu' del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2015. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato un aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate dello 0,7% e le esportazioni dello 0,1%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del Pil per 0,3 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, 0,0 la spesa della Pubblica Amministrazione e 0,1 gli investimenti fissi lordi).
Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,1 punti percentuali, mentre l'apporto della domanda estera netta e' stato negativo per 0,1 punti percentuali. L'Istat rileva andamenti congiunturali positivi sia per il valore aggiunto sia dell'industria (+0,8%) sia dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell'agricoltura registra un calo dell'1,5%.
La variazione acquisita per il 2016 e' pari a +0,9%, rivista al rialzo dal precedente +0,8.
Lieve calo della disoccupazione
Il tasso di disoccupazione si e' attestato all'11,6% a ottobre, in calo di 0,1 punti percentuali su base mensile. Lo rende noto l'Istat sottolineando che la stima dei disoccupati diminuisce dell'1,2%, pari a -37 mila unita', dopo l'aumento del 2,2% registrato nel mese precedente. La riduzione, spiega l'istituto di statistica, e' attribuibile alle donne (mentre si registra una lieve crescita tra gli uomini) e si distribuisce tra le diverse classi di eta' ad eccezione degli ultracinquantenni. La minore partecipazione al mercato del lavoro a ottobre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa all'aumento della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +82 mila). Tale crescita compensa in parte il forte calo registrato a settembre (-0,8%). L'aumento interessa entrambe le componenti di genere e le classi di eta' fino a 49 anni. Il tasso di inattivita' sale al 35,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali.
Calo della disoccupazione giovanile, ai minimi dal 2012
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioe' la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), risulta a ottobre pari al 36,4%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente. Lo comunica l'Istat, sottolineando che dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioe' coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perche' impegnati negli studi. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di eta' e' pari al 9,5% (cioe' poco meno di un giovane su 10 e' disoccupato). Tale incidenza risulta in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a settembre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni diminuisce di 0,1 punti percentuali, mentre quello di inattivita' aumenta di 0,4 punti.