Economia
Dl Carige: via libera dalla Camera con 461 sì. Ora passa al Senato
L'Aula della Camera ha approvato con 461 si' e 27 no (due gli astenuti) il Dl Carige. Anche il Pd e Fi hanno votato a favore del decreto legge che prevede tra l'altro il sostegno pubblico da 1,3 miliardi per il rafforzamento dell'istituto ligure, a garanzia della stabilita' finanziaria e a protezione del risparmio (nel rispetto delle norme Ue). Il testo passa ora all'esame del Senato. Il testo esce da Montecitorio con un'unica modifica rispetto alla norma licenziata da Palazzo Chigi.
In base a un emendamento M5S (che ha assorbito proposte identiche Pd e Fi) approvato dalla commissione Finanze il ministero dell'Economia trasmettera' alle Camere ogni quattro mesi una relazione con gli interventi effettuati, le risorse erogate e le relative finalita' di spesa in applicazione del decreto legge. Il resoconto dovra' indicare le informazioni "attinenti al profilo di rischio e al merito di credito, riferite alla data nella quale sono stati concessi i finanziamenti, dei soggetti nei cui confronti" l'istituto "vanta crediti, classificati in sofferenza, per un ammontare pari o superiore all'1% del patrimonio netto".
Il decreto legge stanzia 1,3 miliardi, uno destinato alla sottoscrizione di azioni e 300 milioni per fare fronte agli oneri delle garanzie statali sulle passivita' di nuova emissione e autorizza il ministero dell'Economia a concedere fino al 30 giugno la garanzia pubblica, onerosa, incondizionata, irrevocabile sulle passivita' di nuova emissione dell'istituti fino a un valore nominale di 3 miliardi (l'obiettivo e', nel tempo strettamente necessario, il ripristino della capacita' di finanziamento a medio-lungo termine). Nel periodo di efficacia delle garanzie la banca non potra' distribuire dividenti, effettuare pagamenti discrezionali su strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1, riacquistare propri strumenti di capitale primario o aggiuntivo di classe 1, acquisire nuove partecipazioni. Sempre il Tesoro potra' garantire i finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia alle banche italiane per fronteggiare gravi crisi di liquidita'.
E' inoltre richiesto all'Istituto un piano di ristrutturazione (a fronte dell'erogazione di liquidita') per confermare la redditivita' e la capacita' di raccolta a lungo termine senza ricorso al sostegno pubblico. Nel testo figurano quindi gli strumenti della ricapitalizzazione precauzione pubblica, attraversi l'acquisto di azioni da parte di Via XX Settembre.