Economia

Dopo Rivera inizia il valzer delle nomine: Eni, Enel, Leonardo. La mappa

di Marco Scotti

Con il successore del DG del Tesoro si apre un valzer di poltrone: Profumo, Descalzi, Starace, Donnarumma, Del Fante, Cattaneo e non solo

Tutti i nomi in pole position

Andiamo avanti. Claudio Descalzi, al timone di Eni, sembra sicuramente il più saldo. Non solo perché ha oggettivamente ottenuto risultati commendevoli sin da quando è arrivato al timone del cane a sei zampe, nel 2014. Ma anche perché gode di un vantaggio competitivo rispetto a Profumo: ogni pendenza legale è stata risolta totalmente in suo favore. Già nel 2021 si presentò sul palco di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia, probabilmente "fiutando" che il vento stava cambiando. Oggi appare l'opzione più credibile per la guida di Eni. Certo che, se in un inspiegabile colpo di scena, si dovesse decidere di separarsi da Descalzi, il manager che ha sostituito Paolo Scaroni non avrebbe grandi problemi a trovare altro da fare. O, giunto alla soglia dei 66 anni, potrebbe anche decidere di godersi la pensione. Si dice, tra l'altro, che abbia una grande passione per i cani.

Veniamo all'Enel. In questo caso il futuro di Francesco Starace appare segnato. Non perché il ceo della prima azienda per capitalizzazione in Italia abbia operato male, tutt'altro. Il tema, semmai, è che Starace paga due colpe: la prima, di aver tirato per le lunghe la cessione del 50% di Open Fiber al tandem Cdp-Macquarie. Un'azione che ha ulteriormente ritardato la posa della fibra nelle aree bianche. E poi perché ha temporeggiato anche nel momento in cui è stato chiesto alle imprese italiane di ritirarsi dalla Russia. Chi al suo posto? Tre nomi sul tavolo. Il primo è quello di Stefano Donnarumma, attuale amministratore delegato di Terna. Il nome del manager era circolato anche per Leonardo, addirittura tre anni fa. All'epoca Donnarumma era in uscita da Acea, che aveva rilanciato positivamente e a lui erano state proposte le poltrone di Terna e dell'ex-Finmeccanica. Il manager scelse la prima anche per una sorta di "continuità" di business. E oggi l'idea sarebbe la stessa.

Il secondo nome che circola per la sostituzione di Starace è Francesco Venturini, attuale ceo di Enel X, la "costola" della casa madre che si occupa di infrastrutture e servizi per tutta la parte delle reti green. Il terzo "papabile" per il posto di amministratore delegato di Enel potrebbe essere Matteo Del Fante, attuale numero uno di Poste Italiane. Del Fante, in predicato di diventare ceo di Generali prima che la cordata guidata da Francesco Gaetano Caltagirone puntasse sul tandem Costamagna-Cirinà. Del Fante, tra l'altro, ha grandi estimatori nel centro-destra, pur avendo iniziato la sua carriera al vertice delle partecipate con i governi di centro-sinistra. 

In tutto questo valzer che si sta materializzando, ci sono altri nomi che ballano. Il primo è quello di Dario Scannapieco. Come da tempo Affaritaliani.it sostiene, infatti, il suo nome al timone di Cassa Depositi e Prestiti non è più così saldo e oggi anche La Stampa sembra voler seguire questa pista. Nel caso in cui il governo dovesse decidere di sostituirlo, perché si preferisce una figura più "vicina" alle idee della maggioranza, potrebbe tornare in pista anche il nome di Matteo Del Fante - la cui destinazione più probabile rimane comunque la permanenza in Poste - che fu direttore generale della Cdp ormai un decennio fa. Scannapieco, fortemente voluto da Draghi alla guida di Via Goito, al momento rimane saldo al suo posto, ma non si escludono sorprese.