Economia

Draghi fra Pnrr, inflazione, Covid, voto: l’autunno bollente degli italiani

L'opinione di Massimo Falcioni

Non solo. Il 44,4% degli italiani (sondaggio di Lab210 per Affaritaliani.it)  non ha approvato quanto fatto dal governo sulla pandemia nella fase estiva, a dimostrazione di un quadro tutt’altro che stabilizzato e anzi, con nuvoloni e rombi di tuoni all’orizzonte. Addirittura la paura di perdere il lavoro (70%) batte il Green Pass (59%) che, detto in parole povere, vuol dire che è (sarebbe) meglio ammalarsi di Covid che perdere il lavoro: insomma (sondaggi Tecnè) per gli italiani la paura economica supera quella sanitaria.

In questo contesto, non ci si può cullare sul consenso attuale del governo (55%) e del premier Draghi (62%) e tanto meno sui sondaggi relativi al peso dei singoli partiti dove, comunque, si conferma la debacle del M5S, attestato sul 15%, cioè meno della metà delle ultime elezioni politiche. Quel che conta, però, è l’elevatissima percentuale dell’astensione/incerti, sul 42%, con un quarto degli italiani (giovani, over 60, bassi redditi) decisi a non andare alle urne. Insomma, la baracca regge grazie al premier Draghi e al Colle, già dal 3 agosto nel semestre bianco dentro il quale il capo dello Stato non può sciogliere le Camere.

Fra un mese e mezzo, il 3-4 ottobre, 12 milioni di italiani di 1.162 comuni, tra cui 18 capoluoghi di provincia con in testa Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna,  sono chiamati alle urne: prima cartina del tornasole per il governo, il termometro sullo stato di salute dei partiti.

Chi, fra i partiti, mette già le mani avanti parlando di “semplici” elezioni amministrative senza conseguenze politiche, parte già sconfitto. Perché o un forte astensionismo o una forte bocciatura per alcuni partiti di governo, non lascerebbero illeso il governo. A quel punto tutto può accadere, con l’Italia nel gorgo di un “autunno bollente” come e più di questa estate.