Draghi: "Lo spread danneggia le banche. Non finanziamo il deficit dei Paesi"
Bce, confermati tassi a zero e stop all'acquisto di bond dopo dicembre. Bce: Qe dimezzato a 15 mld da ottobre, stop a fine anno
BANCHE, M5S: “DRAGHI DIMENTICA PROBLEMI DOVUTI ALLA LEGISLAZIONE SBAGLIATA” – “Ci fa piacere che il Governatore della Bce Mario Draghi si preoccupi della tenuta del sistema bancario italiano. Vorremmo suggerire però che continuare a parlare esclusivamente dello spread come causa dei problemi di patrimonializzazione delle nostre banche sia sbagliato e fuorviante. Oltre a ribadire come allo scoppio della crisi le nostre banche fossero tra le meno esposte e che gran parte dei problemi legati ai crediti deteriorati siano dipesi delle politiche di austerità degli anni passati, ci teniamo a ricordare anche il problema legato alla legislazione a cui sono sottoposte le nostre banche. A differenza delle banche di altri paesi, in primis tedesche, dove le sparkasse e landesbank non applicano i principi IAS/IFRS nella redazione dei bilanci individuali, quelle italiane applicano rigidamente i principi contabili IAS/IFRS senza alcuna eccezione. Questo è uno dei motivi principali che non consente una corretta gestione dei titoli pubblici nazionali e delle esigenze del nostro sistema produttivo. Per proteggere le banche italiane, piuttosto che gridare all’allarme spread senza muovere un dito come invece avrebbe il potere di fare un Governatore centrale, sarebbe opportuno intervenire per riformare il sistema e consentire una corretta contabilizzazione in bilancio dei nostri Btp. La riduzione dello spread e la fine della speculazione sulle nostre banche ne sarebbero una diretta conseguenza”. Lo dichiarano i deputati della Commissione Finanze del MoVimento 5 Stelle. |
L’espansione dell’economia dell’Eurozona è confermata e così la graduale ripresa dell’inflazione, sia pure "con alcuni segnali di debolezza". Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi alla fine della riunione del Consiglio direttivo a Francoforte.
Tra questi fattori di debolezza Draghi indica alcuni settori e Paesi, come l’andamento dell’industria dell’auto tedesca nell’ultimo trimestre, la frenata delle esportazioni, Brexit, tensioni commerciali e volatilità dei mercati.
Quanto all’Italia, il tema è fiscale, non monetario, ha sottolineato Draghi e dunque non di competenza della Bce. Al Consiglio era presente il vice presidente della Commissione europea Dombrovskis, che vuole cercare "un dialogo" con il governo italiano nel quadro del "rispetto delle regole" concordate a livello europeo. Draghi si è detto "fiducioso" che si troverà un accordo tra Commissione e governo italiano. "In alcuni paesi è stato registrato un lieve aumento dei tassi ma in larga parte crediamo che si tratti di fattori legati a fattori locali. Nel complesso riteniamo che forse c'è stato un qualche effetto di contagio (dalla situazione in Italia) ma comunque si tratta di un fenomeno limitato".
"Non vediamo nessun rischio". Così il presidente della Bce risponde alla domanda se la Bce rischia di finire in una situazione in cui prevalgano le esigenze di bilancio dell'Italia piuttosto che quelle di politica monetaria. "Finanziare i deficit non è nel nostro mandato - ha ribadito - abbiamo l'Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria", non di bilancio. L’Omt (Outright monetary transactions) è il programma creato dalla Bce nel settembre 2012 che prevede l’acquisto di titoli di Stato di singoli Paesi previa loro richiesta ma a condizione che il Paese si sottoponga a un piano di riduzione del deficit concordato con il Meccanismo europeo di stabilità (il fondo salva-Stati creato dopo la crisi greca).
A proposito della situazione delle banche italiane, Draghi ha detto di non avere "una sfera di cristallo, ma certamente questi bond sono nei portafogli, se perdono valore andranno a impattare la posizione di capitale delle banche, e questo è ovvio. Ma voglio ribadire che sono ancora fiducioso che si troverà un accordo".
"Che cosa si può fare in una situazione che ha già messo sotto stress il settore bancario"? In primo luogo "abbassare i toni ed evitare di mettere in discussione l'architettura dell'euro. In secondo luogo adottare politiche che riducono lo spread".
Complessivamente, le prospettive economiche dell’area euro restano dunque "bilanciate", dunque non si vede un peggioramento dei fattori di rischio. "L'espansione generalizzata spinge a ricostituire margini di manovra nelle finanze pubbliche - ha detto Draghi - Ciò risulta particolarmente importante per i paesi che presentano un debito pubblico elevato e per i quali il pieno rispetto del Patto di stabilità e crescita è cruciale per preservare posizioni di bilancio solide".
"Nel corso degli ultimi mesi abbiamo continuato a non comprare bond greci e abbiamo continuato a comprare bond italiani. Eppure il differenziale fra i due paesi è calato", ha sottolineato Draghi, per mostrare come sia il mercato a dettare il rischio Paese. "Dopo la fine del Qe - ha aggiunto - lo spread dei singoli paesi sarà determinato principalmente dalle loro emissioni nette", cioè dall'entità del loro ricorso al debito.
Bce, confermati tassi a zero e stop all'acquisto di bond dopo dicembre. Bce: Qe dimezzato a 15 mld da ottobre, stop a fine anno
Il direttivo della Bce ha lasciato invariati i suoi tassi d'interesse principali. Il 'refi', il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioe' quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%. (AGI) Gaa
Bce: tassi a questi livelli almeno fino all'estate 2019
Il consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all'estate del 2019 e in ogni caso finche' sara' necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.
Bce: Qe dimezzato a 15 mld da ottobre, stop a fine anno
Il consiglio direttivo della Bce conferma anche che gli acquisti netti del Qe dall'inizio di ottobre sono stati dimezzati da 30 a 15 miliardi al mese e termineranno alla fine di dicembre 2018. Francoforte intende reinvestire i pagamenti principali dei titoli in scadenza acquistati nell'ambito dell'APP per un lungo periodo di tempo dopo la fine degli acquisti di attivita' nette, e in ogni caso per il tempo necessario a mantenere condizioni di liquidita' favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
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