Economia
Eataly, Farinetti lascia: “Il gruppo a Guerra, mi rottamo da solo”

Oscar Farinetti lascia Eataly. "Andrea Guerra è bravissimo, ha un carattere e una creatività davvero adatti a Eataly. Lo conosco e lo stimo da tanto tempo, da quando era amministratore delegato della Merloni e io, con Unieuro, ero il suo principale cliente italiano. E poi ha una profonda esperienza internazionale, che ci servirà per sviluppare il gruppo, e la capacità da far diventare grandi le aziende". Lo afferma alla Stampa, il fondatore di Eataly che alla domanda se il gruppo cambierà ancora spiega: "No, i tre amministratori delegati che ci sono oggi sono validissimi e sono ovviamente confermati".
Epoi aggiunge: "Io sono sempre a disposizione, ma non entrerò più nelle scelte organizzative. E non romperò le scatole a nessuno dei quattro, lo prometto". Alla domanda se la quotazione di Eataly sarà nel 2016 o nel 2017, Farinetti fa sapere: "Se ne occuperà più che altro Gianni Tamburi, che l’anno scorso è entrato da noi con il 20%. Non avremmo problemi a trovare banche dai nomi altisonanti o fondi che vogliono investire, anche negli Usa. Ma io, anche se non mi intendo di finanza e di Borsa, vorrei che decine di migliaia di piccoli soci italiani potessero avere una quota di Eataly". Alla domanda se sarà un aumento di capitale o vendita di azioni proprie, replica: "Non ne ho idea. E poi ormai non spetta a me dirlo visto che non ho ruolo in azienda nè nell’ azionariato". Sul fatto che il nuovo manager sarà anche socio di Eataly e il Financial Times scrive che avrà il 5%, Farinetti precisa: "No, i numeri sono completamente diversi e comunque non voglio parlare di numeri. Posso dire solo che Andrea sarà interessato al miglioramento della società anche attraverso delle azioni".