Economia
Eco-bonus, il governo mette 2 miliardi. Crediti d'imposta cedibili alle banche
Gli ultimi ritocchi al capitolo imprese nel decreto da 55 miliardi in arrivo
Ultimi due giorni per mettere a punto il nuovo decreto di 55 miliardi di euro (ex Dl Aprile) che oltre a finanziare la sanità e gli straordinari della polizia e fornire ulteriori risorse alla Protezione civile, servirà a sostenere lavoratori, aziende e famiglie travolti dall’emergenza coronavirus. Maxi-manovra che, secondo le attese, dovrebbe arrivare mercoledì sul tavolo del Cdm prima di un ultimo passaggio con le parti sociali.
Per quanto riguarda le aziende, oltre ai contributi a fondo perduto per le imprese più piccole e ai contributi-incentivi alla ricapitalizzazione per quelle più grandi (le Pmi, da ultimare il meccanismo di funzionamento per contrasti politici all'inteno della maggioranza), fonti del Tesoro spiegano ad Affaritaliani.it che nel pacchetto saranno previste altre misure che favoriranno l’accesso alla liquidità bancaria.
Innanzitutto, oltre ai tre miliardi messi a disposizione dal decreto Liquidità di inizio aprile, è stato confermato che il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese gestito dal Mediocredito centrale verrà aumentato di altri quattro miliardi per mobilitare altro credito attraverso il sistema della leva. In tutto, sette miliardi di dotazione (100 mobilitati secondo le stime) per soddisfare la platea dei richiedenti da qui fino alla fine dell’anno.
Inoltre, verrà varato un nuovo eco e un sisma-bonus al 110% per sostenere l’edilizia. Un meccanismo noto che prevede detrazioni per spingere il settore delle ristrutturazioni edilizie, la cui crisi è precedente al lockdown da coronavirus e a cui potrebbero esser riservati per il 2020 e il 2021 circa due miliardi di euro. Risorse che non verranno riservate esclusivamente all’edilizia privata, ma anche a quella commerciale come i negozi. Un pacchetto di credito di imposta che verrà erogato per le ristrutturazioni edilizie, ma che potrà anche essere ceduto al sistema bancario, mobilitando quindi altra liquidità al mondo produttivo. Cedibilità che riguarderà anche i nuovi crediti di imposta per gli affitti di tutte le attività.
Su questo, in audizione in Parlamento il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha appena specificato che "sarà previsto un ristoro integrale del costo sopportato per tre mesi per tutte le imprese con calo di fatturato, quindi estremamente più consistente del credito d'imposta previsto. Ci saranno entrambe le cose: un intervento sugli affitti e un sostegno alle imprese e questo non sarà sottratto, sarà cumulabile. Sarà una misura specifica parametrata alle perdite di fatturato, non coprirà tutto ma sarà piuttosto significativo".
Sulle bollette commerciali, verranno cancellati gli oneri di gestione in modo che le imprese rimaste aperte durante il lockdown pagheranno solo la parte variabile di consumo (all'interno della bolletta) dell'energia.
Infine, per quanto riguarda le risorse da destinare alle imprese turistiche per la grave crisi del settore, il governo sta studiando dei meccanismi per evitare che le somme messe a disposizione non rimangano poi nei bilanci familiari e funzionino come aiuti indiretti a uno dei principali comparti, con oltre il 13% del Pil, dell'economia italiana.
In sostanza, l’esecutivo vuole evitare quanto accadde nel primo anno in cui entrò in vigore il Bonus Renzi e cioè che i 10 miliardi stanzati nel 2014 non si tramutarono in una spinta effettiva ai consumi. Da qui, il Tesoro vuole che non ci sia una distribuzione dei soldi da far arrivare direttamente sui conti correnti, ma che sia prevista l'erogazione di un voucher o di un bonus (fra i 250 e i 500 euro) da spendere presso strutture nazionali. Su questo però le interlocuzioni con le associazioni di categoria sono ancora in corso.
@andreadeugeni