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Economia
Edison: semestre in crescita con Ebitda a 340 milioni

EDISON CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE CON RICAVI A 5,5 MILIARDI DI EURO, EBITDA IN FORTE CRESCITA A 340 MILIONI DI EURO, RISULTATO NETTO NEGATIVO PER 67 MILIONI DI EURO
 

Il Consiglio di Amministrazione di Edison riunitosi ieri ha esaminato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 che evidenzia un aumento significativo del Margine Operativo Lordo del periodo grazie soprattutto al recupero di una ragionevole redditività nell’attività di compravendita di gas. La revisione del costo di acquisto del gas libico, unitamente all’aumento dei volumi di gas venduti, ha spinto il risultato della filiera idrocarburi permettendo di compensare l’andamento dell’E&P e della filiera energia elettrica. Nel semestre i costi operativi sono diminuiti di ulteriori 27 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2015 a parità di perimetro, grazie alle azioni messe in campo dalla società, che nel corso dell’intero 2015 avevano già permesso una riduzione dei costi di 100 milioni di euro. Il risultato netto, negativo per 67 milioni di euro (-207 milioni di euro nello stesso periodo del 2015), risente della volatilità legata all’attività di copertura su commodity e cambi.
 
I risultati del primo semestre tengono conto del nuovo perimetro societario che comprende Fenice (società specializzata in efficienza energetica e servizi ambientali consolidata dal primo aprile), Cellina Energy (frutto dello scambio tra le partecipazioni di Edison in Hydros e SelEdison e la partecipazione di Alperia in Cellina Energy, la società cui fa capo il nucleo idroelettrico sul fiume Cellina che è consolidata integralmente dall’1 giugno) e le attività, sempre nel settore idroelettrico, di IDREG (rilevate a fine maggio)
 
Andamento della gestione del Gruppo al 30 giugno 2016

 
Il primo semestre del 2016 è stato caratterizzato da un nuovo calo dei consumi di energia elettrica e da un parziale recupero della domanda di gas sostenuto dalla maggior richiesta per la generazione termoelettrica e per usi industriali. Complessivamente lo scenario si conferma sfidante per gli operatori energetici che si trovano a fronteggiare sia la debolezza dei consumi sia il forte calo dei prezzi.
 
In particolare, la domanda italiana di energia elettrica si è attestata nel semestre a 151 TWh (-2% rispetto ai 154,2 TWh dello stesso periodo del 2015) con un calo dovuto per lo più a temperature primaverili inferiori a quelle dello scorso anno e a un conseguente minor ricorso agli impianti di condizionamento. Sul fronte della produzione, la contrazione ha interessato principalmente il settore idroelettrico, che ha sofferto la scarsa idraulicità del periodo (-9% a 21,5 TWh) e, in parte, le rinnovabili (-2% a 24,4 TWh). Stabile a 83,8 TWh la generazione termoelettrica che in parte ha compensato il calo della produzione idroelettrica. In calo anche i prezzi dell’energia elettrica con il Prezzo Unico Nazionale (PUN) che nel primo semestre è sceso a 37 euro per MWh (-26% da 49,9 euro per MWh del primo semestre 2015).
 
In recupero i consumi di gas che nel primo semestre dell’anno sono aumentati dell’1,3% a 35,7 miliardi di metri cubi, dove la minor richiesta di gas per usi residenziali legata al clima mite è stata bilanciata dalla ripresa della domanda di gas per la generazione termoelettrica. Sul fronte dei prezzi, le quotazioni del petrolio si sono attestate su un valore medio di 41 dollari al barile pari a una contrazione del 31% rispetto al primo semestre 2015, seppur con una dinamica in progressivo miglioramento dall’inizio dell’anno a oggi. Analogamente i prezzi del gas sul mercato italiano hanno segnato un ribasso del 37% rispetto al primo semestre del 2015 a 15,4 centesimi per metro cubo, seguendo l’andamento del principale hub europeo.
 
In questo scenario Edison ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi di vendita pari a 5.468 milioni di euro da 5.619 milioni di euro nello stesso periodo del 2015. Sul risultato ha pesato l’andamento della filiera energia elettrica che nel primo semestre ha registrato un calo del 19,3% a 2.650 milioni di euro a causa della diminuzione dei prezzi medi di vendita determinata dallo scenario di riferimento. Tale dinamica di prezzi ha inciso sui ricavi della filiera a dispetto dell’aumento delle vendite registrato nel periodo e del contributo di Fenice consolidata a partire dall’1 aprile 2016 (pari a 94 milioni di euro). Positivo l’andamento della filiera idrocarburi con ricavi che sono aumentati del 14,5% a 3.111 milioni di euro rispetto al primo semestre 2015 grazie all’incremento delle vendite che ha più che compensato la diminuzione dei prezzi medi di vendita in conseguenza dello scenario sopra descritto. In particolare si segnala l’aumento delle vendite di gas (+31% rispetto allo stesso periodo del 2015) grazie all’incremento della domanda per usi termoelettrici (+26,5%) e industriali (+19,8% in conseguenza dell’acquisizione di nuovi clienti).
 
Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è in forte crescita a 340 milioni di euro da 204 milioni di euro del primo semestre 2015 (+66,7%) spinto dal contributo della filiera idrocarburi. In particolare, il Margine Operativo Lordo Adjusted[2] della filiera idrocarburi è balzato a 260 milioni di euro (42 milioni di euro nel primo semestre dello scorso anno) grazie al recupero della marginalità nell’attività di compravendita del gas. I margini di questa attività sono tornati positivi principalmente per effetto della revisione del costo di acquisto del gas importato dalla Libia a seguito della positiva conclusione dell’arbitrato avvenuta lo scorso novembre e del recente accordo commerciale con l’Eni. Questo aspetto, insieme all’incremento dei volumi venduti, ha più che compensato il calo della marginalità dell’E&P che risente di quotazioni petrolifere al di sotto dei livelli del 2015, seppur in lieve ripresa rispetto ai valori di inizio anno. Il Margine Operativo Lordo Adjusted[3]  della filiera energia elettrica è calato sensibilmente a 122 milioni di euro da 208 milioni di euro nel primo semestre 2015, nonostante l’apporto di Fenice (pari a 18 milioni di euro) e il risultato positivo non ricorrente dell’operazione sopra descritta che ha portato Cellina Energy nel perimetro di Edison (33 milioni di euro). Il risultato della filiera ha risentito della contrazione dei margini di generazione, in particolare del settore termoelettrico, e della minor produzione idroelettrica in conseguenza della scarsa piovosità del periodo e del calo dei prezzi di vendita.
Sul margine operativo lordo hanno inciso positivamente le azioni attuate dalla società per ridurre i costi operativi, che sono ulteriormente calati con una diminuzione che nel semestre è stata di 27 milioni di euro a parità di perimetro.
 
Il Risultato Operativo (EBIT) è in crescita a 21 milioni di euro (-155 milioni nel primo semestre dello scorso anno). Sul risultato ha inciso essenzialmente la positiva performance operativa combinata con i minori ammortamenti correlati agli effetti delle svalutazioni del bilancio 2015 e ai minori costi esplorativi nonché la variazione netta negativa del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity e dei cambi (-77 milioni di euro nel primo semestre 2016 rispetto a -48 milioni di euro nello stesso periodo del 2015).
 
Il Risultato prima delle imposte è stato negativo per 36 milioni di euro (-152 milioni di euro nel primo semestre del 2015). Il miglioramento è frutto dell’effetto combinato delle dinamiche sopra descritte e dei maggiori oneri finanziari netti rispetto all’anno precedente che beneficiava di effetti cambi eccezionalmente positivi.
 
Edison ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita di 67 milioni di euro da un rosso di 207 milioni di euro nello stesso periodo del 2015 (valore che comprendeva un effetto negativo one-off di 68 milioni di euro legato alla dichiarazione di incostituzionalità della Robin Hood Tax) grazie al forte miglioramento dell’attività industriale.
 
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 è sceso a 1.067 milioni di euro (su cui Fenice impatta per 150 milioni di euro) da 1.147 milioni rilevati alla fine del 2015 grazie al miglioramento del capitale circolante. Con riferimento ai debiti in scadenza nei prossimi 18 mesi, si segnala che nel novembre 2017 scadranno le obbligazioni a tasso fisso emesse nel 2010 per complessivi 600 milioni di euro di valore nominale.
 
Previsioni
Alla luce dei risultati semestrali e delle attuali condizioni di mercato si conferma la previsione di un’EBITDA 2016 a circa 650 milioni di euro includendo il contributo di Fenice per 9 mesi, pari a circa 60 milioni di euro. Si ricorda che l’EBITDA 2016 non beneficerà delle componenti straordinarie registrate nel 2015 (arbitrato contratto libico).
 
Principali fatti avvenuti durante il primo semestre 2016

 
24 febbraio – Depa, Edison e Gazprom hanno firmato un Memorandum of Understanding per sviluppare un progetto di gasdotto tra la Grecia e l'Italia funzionale all’apertura di una nuova rotta a sud per l’approvvigionamento di gas russo all'Europa. L'accordo evidenzia l’interesse delle parti in una nuova rotta di trasporto di gas naturale dalla Russia - attraverso il Mar Nero e Paesi terzi - verso la Grecia e dalla Grecia verso l'Italia. A tal fine, le parti intendono utilizzare nella massima misura possibile le attività già eseguite da Edison e Depa in relazione al progetto ITGI Poseidon.
 
22 marzo – l’Assemblea straordinaria degli azionisti di Edison ha approvato il conferimento in Edison, da parte del suo azionista di controllo Transalpina di Energia, del 100% della propria partecipazione in Fenice, la società del gruppo EDF specializzata in servizi energetici ed ambientali. L’operazione, che è stata attuata il 22 marzo con un aumento di capitale in natura riservato a Transalpina di Energia di 247 milioni di euro, ha efficacia dal primo aprile. Con il conferimento di Fenice, Edison punta a diventare un operatore chiave nel mercato italiano dei servizi energetici in coerenza con i propri obiettivi strategici, potenziando e diversificando la propria offerta. Fenice ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 400 milioni di euro e un Margine Operativo Lordo di 85 milioni di euro. Per effetto dell’operazione, i risultati della società verranno consolidati integralmente in Edison a partire dal primo aprile.
 
25 maggio – Edison ha acquisito 9 centrali idroelettriche - di cui 7 in Piemonte e 2 in Friuli Venezia Giulia -, per una potenza totale installata pari a 15 MW e una produzione media annua di 70 GWh. L’operazione di acquisto delle centrali, che facevano capo a IDREG Piemonte, ha un valore totale di circa 34 milioni e permette di valorizzare le sinergie con le attività che Edison ha già in Piemonte e Friuli relativamente alla gestione e manutenzione degli impianti. Grazie a questa acquisizione, il parco di generazione idroelettrica di Edison arriva a comprendere 72 centrali idroelettriche, tra impianti di grande taglia e mini-idro.
 
31 maggio  – Edison ha concluso con Alperia l’operazione per lo scambio tra le partecipazioni di Edison in Hydros e SelEdison in provincia di Bolzano e la partecipazione di Alperia in Cellina Energy, la società che detiene il nucleo idroelettrico di Cellina in Friuli Venezia Giulia. Con questo accordo, che fa seguito alla firma del 29 dicembre scorso tra Edison e SEL (divenuta Alperia a seguito della fusione con AEW), Edison si rafforza nell’idroelettrico, settore chiave nella strategia di sviluppo della società, e allunga la vita media del proprio portafoglio idroelettrico riducendo i rischi legati ai rinnovi delle concessioni. Edison ha rilevato il 100% della società Cellina Energy di proprietà di Alperia  cedendo in cambio le proprie partecipazioni pari al 40% di Hydros e al 42% di SelEdison. Tale operazione permette a Edison di consolidare integralmente Cellina Energy. Il nucleo idroelettrico sul torrente Cellina, le cui concessioni scadranno nel 2029, comprende 23 impianti tra grandi e piccole derivazioni per una potenza installata totale pari a 90 MW.
 
23 giugno – Edison ed Eni hanno annunciato la firma di un accordo per la revisione della formula di prezzo del contratto long term di fornitura di gas naturale dalla Libia. La nuova formula viene applicata sui volumi importati a partire dall’1 ottobre 2015 e avrà validità triennale. Con questo accordo si chiude la price review avviata dall’Eni il primo ottobre 2015. Il contratto long term riguarda 4 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
 

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