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Economia
Energia, 2022 record per le società italiane. Boom di fatturato e utili
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Energia, 2022 record per le società italiane (utili per 24,7 mld euro). Ora focus su ricavi e tassi alti

Le società italiane dell'energia, dopo la crisi del 2020 e un 2022 record per il rally delle commodities, si stanno ora impegnando a fronteggiare i minori ricavi dovuti alla flessione dei prezzi (rendendoli meno sensibili alle oscillazioni di mercato), a contenere l'incremento degli oneri finanziari dovuti all'evoluzione dei tassi d'interesse, a rafforzare la liquidità ed a generare flussi di cassa operativi a sostegno di ambiziosi piani di investimento, a ricercare efficienze operative. È quanto sostiene il Centro Studi CoMar pubblicando l'ottava edizione del "Rapporto sui bilanci delle società dell'energia 2014-2022".

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Più in dettaglio, lo Studio mostra che il fatturato complessivo, nel 2022, è stato di 643,8 miliardi di euro, aumentando di 294,2 miliardi (+84,1%) rispetto ai 349,6 del 2021; una crescita eccezionale, anche sul precedente picco di 306,9 miliardi raggiunti nel 2014 (+109,8% su nove anni fa); tanto da essere maggiore di oltre 364,3 miliardi anche sulla media di fatturato di 279,5 miliardi registratasi negli otto anni precedenti; crescita che deve scontare carica inflattiva e impennata dei prezzi finali. Gli utili, a loro volta, sono ammontati di 24,7 miliardi di euro, in aumento di 8,7 miliardi sul 2021; e rappresentano il 3,8% sul fatturato, comunque in calo rispetto al 4,5% del 2021, anche per l’incidenza dei Decreti “extra-profitti”; sono aumentati del 256% dal 2019 (anno pre-pandemico) al 2022.

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Il margine operativo netto ha superato i 44,7 miliardi di euro, crescendo di 13,1 miliardi sull’anno precedente (+41,6%); il rapporto tra margine operativo netto e fatturato si è attestato, invece, al 6,9%, in calo sul 9% anteriore; i debiti finanziari hanno superato i 207,3 miliardi, aggiungendo 20,6 miliardi sull’anno precedente (+11%), ma, essendo aumentato ben di più il fatturato, il rapporto debiti / fatturato si è riportato ad un più fisiologico 32,2%, a fronte del 53,4% del 2021 o persino al 76,5% del problematico 2020, la cifra migliore da quando la serie è stata avviata, nel 2014.

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Gli Addetti delle Società considerate si avvicinano sempre più alla soglia delle 200 mila Unità, essendo 193.612 (+2,1% sul 2021); in aumento di 23.149 Unità (+13,6%), rispetto ai 170.463 del 2014; notevole è stato l’incremento del fatturato per Dipendente, attestatosi a 3,3 milioni di euro pro capite, a fronte di 1,8 milioni nel 2021; le società dell’energia quotate, al 31 dicembre 2021, sono 19: A2a, Acea, Acinque (Gruppo A2a), Alerion Clean Power, Algowatt, Ascopiave, Ecosuntek, Edison, Enel, Eni, Erg, Eviso, Gas Plus, Hera, Iren, Italgas, Saras, Snam, Terna; una di meno, con il delisting di Falck Renewables (ora Renantis).

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Al 1° gennaio 2023, la loro capitalizzazione su Borsa Italiana era di 153,6 miliardi di euro, il 24,5% della totale (625,7miliardi); con il titolo Enel quale maggiore in assoluto, per una capitalizzazione di 51,3 miliardi di euro, Eni al secondo, con 47,8 miliardi di capitalizzazione, seguite da Stellantis, con 42,7 miliardi e da Intesa SanPaolo, con 39,6 miliardi. Al 31 ottobre 2023, la capitalizzazione delle Società del settore energia era ulteriormente cresciuta, di 19,1 miliardi, toccando i 172,7 miliardi (+12,45%); e “performando” meglio sull’andamento totale della capitalizzazione di Borsa (+10,76%). I titoli del settore energia rappresentano un quarto di tutta la Borsa Italiana (24,92%), con Enel ed Eni ai primi due posti.

Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende, sempre con riferimento ai bilanci 2022, dal report del Centro Studi CoMar emerge che: Enel conferma il primo posto per fatturato, davanti a Eni e GSE; nei primi dieci posti per fatturato, vi sono 6 società con il primo azionista italiano e 4 società, sempre di diritto italiano, ma controllate da holding estera; delle prime 10 nazionali, 6 sono a controllo pubblico, attraverso il Ministero Economia Finanze o gli Enti locali; erano 7 l'anno precedente; le maggiori società Italiane dell'energia controllate da holding estera sono, nell'ordine, Edison, Engie Italia, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Isab, Sonatrach Raffineria Italiana, Tamoil Italia; le società con il migliore rapporto utili su fatturato sono, nell'ordine, Erg, Terna, Italgas, Alerion Clean Power, 2I Rete Gas, Snam; le società con il migliore rapporto fatturato per dipendente risultano GSE Gestore Servizi Energetici, Edelweiss Energy Holding, Esso Italiana, Shell Italia E&P, Burgo Energia, Ecosuntek; le società con il migliore rapporto debiti finanziari su fatturato sono Pad Multienergy, Edelweiss Energy Holding, Testoni, Ultragas CM, BP Italia, Tirreno Power.

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Energia, la situazione al 30 settembre 2023 delle società del settore

L'analisi di CoMar ha valutato anche l'andamento tendenziale per il 2023, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 14 società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2022. Queste 14 società rappresentano il 60% del totale del settore come fatturato e utili. 
Il fatturato è passato da 288,1 miliardi di euro a 198,2; è quindi diminuito, in un anno, di 89,9 miliardi, ovvero del 31%. Il fatturato cresce solo per Italgas, seguita, nell'ordine, da Snam, Terna e Ascopiave; tutte le altre sono in calo, anche di oltre il 30%, a partire da Edison, A2A, Enel, Eni, Alerion Clean Power.

L'utile è variato da 22,5 miliardi di euro a 19,4; è quindi diminuito, in un anno, di 3,1 miliardi, ovvero del 13%; il calo è stato di oltre il 40% per Ascopiave, Saras, Alerion Clean Power o di oltre il 30% per Eni; al contrario in netto aumento per Enel, Hera o Edison; 
debiti finanziari sono aumentati soprattutto per quelle società particolarmente esposte nel miglioramento e digitalizzazione delle reti o interessate maggiormente dall'incremento del costo dell'indebitamento.

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